ATTUALITÀ ECONOMIA - 07 aprile 2016, 13:40

Casino Sanremo ingaggia anche Paolo Giovannini

La Valle d’Aosta lascia alla concorrenza professionalità, conoscenze e capacità che potrebbero rilanciare davvero la nostra casa da gioco

Paolo Giovannini

Paolo Giovannini

Negli anni ’80, con Bruno Masi e Franco Chamonal, ha fatto del casino di Saint Vincent la casa da gioco più prestigiosa e importante dell’Europa con fatturati  che, in confronto, a quelli di oggi sono argent de poche per i croupiers. Ma la Valle d’Aosta ha memoria corta a differenza di Sanremo che nel corso del mese ingaggerà, con un incarico di consulenza continuativa, Paolo Giovannini.

Si tratta, per Giovannini, di un ritorno il cui obiettivo è il rilancio del cosiddetto gioco ‘lavorato ‘; settore sempre importante e di prestigio nei casinò italiani.

“Pur nella rapida evoluzione del gioco in generale - spiega Giovannini -  nei casinò importanti la tradizione mantiene ancora il suo appeal per la clientela di alto livello ed è forse in questa prospettiva che la mia esperienza può intervenire”.

Parlando della sua nuova esperienza dice: “Sono contento di poter trasferire le conoscenze acquisite in tanti anni di lavoro a giovani preparati e promettenti che intendono impegnarsi in un'attività che può rappresentare una grande ricchezza per chi è in grado di sfruttarla”.

Per il casino di Sanremo la Valle d’Aosta è terra di conquista. Infatti si avvale già della consulenza  di un personaggio che ha contribuito a far grande il casino di Saint Vincent. Si tratta di quel Luciano Natta (nella foto) che di conto sa fare eccome. Non è un caso che la casa da gioco ligure abbia chiuso il bilancio 2014 in attivo e si appresta a chiudere il 2015 meglio ancora. Valori ancor più importanti se si considera che nel 2014 il Comune di Sanremo ha introitato il 13%, mentre per il 2015 la percentuale è salita al 17% contro il 10% che introita la Regione dal casino valdostano.

In Valle d’Aosta viviamo il paradosso che per gestire la casa da gioco valdostana i nostri politici si rivolgono al resto del mondo quando abbiamo, in casa, capacità, professionalità ed esperienze disposte a collaborare per contribuire al rilancio della nostra casa da gioco. Ma la nostra politica li lascia alla concorrenza. Forse che c’è un disegno per chiudere Saint Vincent?

p.m.

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