CRONACA - 21 marzo 2016, 10:26

Il War Museum di Londra celebra il bombardamento di Pont-Saint-Martin

il ricercatore dell'Università Fabio Simonetti; il vice sindaco Ornella Badery; il direttore del Museo Phil Reed; la responsabile del progetto Jenny Cousin; il ricercatore dell'Università Sean Rehiling; il ricercatore ponsammartinese Roger Juglair

il ricercatore dell'Università Fabio Simonetti; il vice sindaco Ornella Badery; il direttore del Museo Phil Reed; la responsabile del progetto Jenny Cousin; il ricercatore dell'Università Sean Rehiling; il ricercatore ponsammartinese Roger Juglair

C'è anche un pezzo di storia importante della Valle d'Aosta, nel rinnovato American Air Museum di Duxford, sezione dell’Imperial War Museum di Londra, inaugurato domenica 20 marzo.

L'esposizione ospita infatti testimonianze del tragico bombardamento di Pont-Saint-Martin, avvenuto il 23 agosto 1944, inserite nei documenti sulla collaborazione anglo-americana nei conflitti del XX e XXI secolo. Storie narrate da 85 testimoni oculari tra i quali la valdostana Dolores Avetta, che ha raccontato la tremenda esperienza vissuta da lei sotto le bombe alleate.

Al centro della sala del museo, proprio sotto un B25J Mitchell, aereo gemello di quelli che bombardarono Pont-Saint-Martin, si trova infatti la postazione video interattiva con la emozionante testimonianza di Dolores, alcune immagini video delle azioni di guerra e di altri bombardamenti. In un altro stand si trovano i reperti bellici che i due ricercatori Sean Rehling e Fabio Simonetti hanno recuperato durante le loro ricerche della scorsa estate: un frammento di bomba, alcune macerie e suppellettili provenienti dalle case distrutte, fotografie, un grembiule scolastico, altri oggetti dell’epoca e il libro Comma 22, condanna della guerra nel quale si può riconoscere la storia di un bombardamento che potrebbe essere quello di Pont-Saint-Martin. All'inaugurazione del Museo ieri era presente la vicesindaco di Pont-Saint-Martin, Ornella Badery e lo storico Roger Juglair.

Badery ha partecipato alla toccante Candle Ceremony durante la quale, con altri testimonial rappresentanti di piloti, giornalisti, militari veterani e giovani generazioni, ha acceso una candela per rendere omaggio a tutti quelli che hanno perso la loro vita per effetto dei conflitti bellici.

“Una cerimonia molto emozionante – ha commentato Badery - per il valore simbolico espresso in un luogo particolare come quello del Museo della Guerra, proprio vicino allo stand dedicato al bombardamento di Pont-Saint-Martin, per ricordare gli effetti della guerra sulla popolazione civile. Non si può non provare un sentimento di assoluta impotenza se si pensa che oggi intere popolazioni in altri paesi soffrono le stesse tragedie che hanno strappato a Pont-Saint-Martin 130 persone e tra queste 44 bambini”.

“La presenza della testimonianza del nostro tragico bombardamento in questo importante museo – ha concluso la vicesindaco - è un riconoscimento molto importante per il nostro paese che solo grazie alla perseveranza e costanza di Roger Juglair è stato possibile; a lui va il ringraziamento di tutta l’amministrazione comunale per il lavoro svolto”.

aostacronaca.it

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