I Celti si imposero per lunghi secoli nella quasi totalità dei territori che si estendono dall’Oceano Atlantico ai Carpazi e dal limite meridionale delle pianure del Nord sino alle rive settentrionali del Mediterraneo. Popolo misterioso e a lungo dimenticato, i Celti hanno lasciato agli europei un’eredità ricca e vasta, che continua a essere presente in nomi di luogo, usi, formule linguistiche e approcci mentali, una memoria sopravvissuta in particolare attraverso la lingua di bretoni, scozzesi, gallesi e finlandesi.
La Commissione di gestione della Biblioteca “Mons. G. Capra” di Pont-Saint-Martin ha organizzato sul tema la conferenza “Le origini dei Celti. Incontro con Venceslas Kruta”, che si terrà al Centre culturel di Villa Michetti martedì 22 marzo alle 21. La civiltà celtica, ripresa negli ultimi secoli da filoni culturali che hanno avuto grandi influssi nelle discipline artistiche, continua oggi a essere fonte di suggestioni e a esercitare un forte richiamo.
Chi erano dunque i Celti? Nel corso della serata, che sarà introdotta dal giornalista Giacomo Sado, Venceslas Kruta, archeologo fra i massimi esperti europei di protostoria e professore ordinario emerito presso l’École Pratique des Hautes Études alla Sorbona di Parigi, ci condurrà in un viaggio storico e geografico nell’universo culturale celtico, descritto con precisione e rigore scientifico nel suo ultimo saggio “Le Monde des anciens Celtes”.
L’opera, pubblicata da Yoran Embanner editore nell’autunno scorso, è aggiornata ai risultati delle più recenti ricerche archeologiche. Ripercorrendone le origini e l’originalità culturale, Venceslas Kruta ci aiuterà dunque a misurare l’importante ed essenziale contributo che gli antichi Celti diedero alla storia europea.





