Valerio Zanone, storico segretario del Partito liberale italiano e politico di lungo corso, è morto nella sua casa di Roma a causa di una malattia che lo aveva colpito un anno fa. Parlamentare per sei legislature, Zanone avrebbe compiuto 80 anni il 22 gennaio.
Dal 1976 al 1985 è stato segretario del Partito Liberale Italiano, poi ministro dell'Ecologia nel primo Governo Craxi I, Ministro dell'Industria nel Governo Craxi II, e Ministro della Difesa nei Governi Goria e De Mita. Zanone è stato anche sindaco di Torino (la sua città d'origine) per un anno e mezzo, dal 30 luglio 1990 al 31 dicembre 1991.
Nella seconda Repubblica Zanone ha abbracciato l'Ulivo di Romano Prodi e poi la Margherita di Francesco Rutelli. Nel 2006, dopo dodici anni fuori dal parlamento, venne eletto al Senato della Repubblica, nella lista della Margherita per la regione Lombardia.
Ha chiesto di essere ricordato sulla lapide al cimitero monumentale di Torino con una sola parola: 'liberale'.
Il Centro Europeo Giovanni Giolitti ricorda Valerio Zanone nel giorno del suo Trapasso.
Liberale, storico del pensiero liberale, Maestro di liberalismo Valerio Zanone camminò nel solco del Vecchio Piemonte di Camillo Cavour, Giovanni Giolitti e Luigi Einaudi, ai quali dedicò decenni di studi. Per attualizzarne il Magistero etico promosse il Progetto “Tre statisti piemontesi per l'Italia”. Pur tra gli innumerevoli impegni di uomo politico, parlamentare, studioso e saggista Zanone dedicò generosamente tempo ed energie fattive alla costituzione del Centro Giolitti, alla realizzazione della sua sede, alle sue pubblicazioni, che presentò e promosse.
Fu, dall'origine, componente della sua Consulta accanto agli ingegneri Giuseppe Fulcheri e Roberto Einaudi. Con Nerio Nesi, presidente della Fondazione Camillo Cavour, e l'architetto Roberto Einaudi, presidente emerito della Fondazione Einaudi di Roma, nel 2014 Valerio Zanone promosse il convegno “1914: il liberalismo italiano alla prova”, patrocinato dalla Presidenza della Repubblica e realizzato dal Consiglio Regionale del Piemonte. Vi intervenne con entusiasmo e consegnò agli Atti uno dei suoi ultimi scritti, suggellato dal saluto agli studenti, nella certezza, propria di Benedetto Croce: la Storia è il cammino progrediente delle Libertà nella Giustizia.
Lo disse dell'età giolittiana che “trovò al tramonto la Luce più alta”: la Vera Luce, riflessa dalla Figura e dall'Opera di Valerio Zanone.
Aldo A. Mola Direttore del Centro Europeo per lo studio dello Stato