Era il 13 settembre 1990 quando oltre 200 dirigenti, iscritti e simpatizzanti dell' Union Valdotaine sono saliti su 45 delle piu' importanti e significative vette della Valle d' Aosta per celebrare i 45 anni di fondazione del Movimento.
Quella stessa data, alla sera, nelle 75 sezioni dell' Union Valdotaine, sparse in tutti i comuni della regione, si sono svolte assemblee durante le quali sono stati approvati documenti e risoluzioni sulla situazione politica regionale e le iniziative che il Movimento doveva assumere ''per uscire dall' isolamento in cui e' stato relegato da Dc, Pci, Psi, Adp, Pri che hanno fatto un accordo di maggioranza per cercare di bloccare la nostra crescita" come disse il presidente dell'epoca Alexix Betemps.
Era il 13 settembre 1995 quando con un enorme falò sulla cima del monte Zerbion, a 2700 metri, la benedizione di un cippo commemorativo al Col de Joux nel comune di Saint Vincent, l'Uv di allora celebrò il il 50esimo anno di fondazione del Mouvement. La scelta del Col du Joux fu dettata dall'opportunità per ricordare il luogo dove si riunì per la prima volta la Jeune Vallee d' Aoste, il movimento ispirato dall' abate Joseph-Marie Treves che semi-clandestinamente combatté il fascismo e che rivendicava per la Valle d' Aosta l' autonomia politica e una confederazione repubblicana delle regioni italiane, nel quadro più ampio di una federazione delle nazioni europee.
Ora 13 settembre 2015 i vertici dell'Uv si sono dimenticati del 70/mo anniversario di fondazione del Mouvement, confermando così lo sbandamento, la mancanza di idee, la disorganizzazione, il lassismo al limite del menefreghismo e la superficialità che contrassegna la gestione di Ennio Pastoretr. Ma il peggio è che nessuno o pochi prendono posizione.
L'unica ad alzare un pochino la voce, in un'intervista ad Aostacronaca.it, e' stata Emily Rini, assessore regionale all'Istruzione. Chi può deve cercare di fermare la china verso l'oscurantismo che ha imboccato il Movimento. Bisogna ricordare che l'Uv è patrimonio di tutti i valdostani perché è sotto la bandiera dell'Uv che esperienze, sensibilità, credo e passioni diverse hanno trovato la sintesi per dare alla Valle d'Aosta l'Autonomia, anche se è stata spesso stuprata, svilita e offesa.
Era il 13 settembre 1945 quando Flavien Arbaney, geometra; Aimé Berthet, insegnante; Louis Berton, dottore in legge; Robert Berton, insegnante; Amédée Berthod, pittore; Lino Binel, ingegnere; Joseph Bréan, canonico di Sant'Orso; Charles Bovard, canonico di Sant'Orso; Séverin Caveri, avvocato; Albert Deffeyes, insegnante; Paolo Alfonso Farinet, dottore in legge; Joseph Lamastra, veterinario; Félix Ollietti, notaio; Ernest Page, avvocato; Jean-Joconde Stévenin, canonico di Sant'Orso; Maria Ida Viglino, insegnante. L'Uv di allora poggiava su pilastri come la Carta di Chivasso e la Jeune Valle d'Aosta. Oggi l'v poggia solo sulla fedeltà ideale di pochi iscritti. I vertici si dimenticano persino di ricordare l'anniversario.