In Medio oriente c’è bisogno di uno sforzo «per eliminare quelli che appaiono come taciti accordi per i quali la vita di migliaia e migliaia di famiglie — donne, uomini, bambini, anziani — sulla bilancia degli interessi sembra pesare meno del petrolio e delle armi».
È quanto ha affermato Papa Francesco rivolgendosi ai partecipanti alla ottantottesima Riunione delle opere per l’aiuto alle Chiese orientali (Roaco), ricevuti lunedì mattina 15 giugno, nella Sala Clementina.Nel ricordare il viaggio compiuto in Terra santa nel maggio 2014 e il successivo incontro di preghiera svoltosi in Vaticano alla presenza dei presidenti israeliano e palestinese, il Pontefice ha constatato che in questi mesi non tutti i frutti di riconciliazione sperati si sono realizzati.
«Altri eventi che hanno ulteriormente sconvolto il Medio oriente, da anni segnato da conflitti — ha detto — ci fanno sentire il freddo di un inverno e di un gelo nel cuore degli uomini che sembra non finire». Quella terra, ha aggiunto, «è solcata dai passi di quanti cercano rifugio e irrigata dal sangue di tanti uomini e donne, tra i quali numerosi cristiani perseguitati a causa della loro fede». Pur riconoscendo che negli ultimi tempi il mondo ha avuto «un sussulto di coscienza» di fronte a questo dramma, Francesco ha invitato a «un ulteriore sforzo», chiedendo alla Roaco di intensificare «il servizio della carità cristiana» e di continuare a «denunciare ciò che calpesta la dignità dell’uomo».
Il Papa ha fatto cenno anche alla situazione di Etiopia, Eritrea e Armenia — all’ordine del giorno dei lavori dell’assemblea — raccomandando di «aiutare queste antichissime comunità cristiane a sentirsi partecipi dalla missione evangelizzatrice e ad offrire, soprattutto ai giovani, un orizzonte di speranza e di crescita». Senza questo impegno, ha ribadito, «non potrà arrestarsi il flusso migratorio che vede tanti figli e figlie di quella regione mettersi in cammino per giungere alle coste del Mediterraneo, a rischio della vita».
All’Armenia, «culla della prima nazione che ricevette il battesimo», Francesco ha rivolto un pensiero particolare, sottolineando che essa «custodisce una grande storia ricca di cultura, di fede e di martirio», e ricordando che «il sostegno alla Chiesa in quella terra contribuisce al cammino verso l’unità visibile di tutti i credenti in Cristo».





