AGRICOLTURA - 08 febbraio 2015, 19:20

AGRICOLTURA: Positivo debutto a Montjovet Associazione Valdostana Allevatori Animali di bassa corte

Avicoli de la Vallée; da sn: Graziano Vernetti, Massimiliano Scarciofolo, Maurizio Rolland, Andrea Elia (fotoservizio Mattia Pramotton)

Avicoli de la Vallée; da sn: Graziano Vernetti, Massimiliano Scarciofolo, Maurizio Rolland, Andrea Elia (fotoservizio Mattia Pramotton)

Il 7 e 8 febbraio 2015 la Valle d’Aosta ha fatto il suo esordio nel mondo degli animali da cortile nell’ambito della Prima Mostra Interregionale Avicoli de la Vallée. La manifestazione si è tenuta presso il capannone di frazione Lillaz a Montjovet, sede dell’agraria Agroval, e ha avuto come promotori alcuni componenti della neonata Associazione Valdostana Allevatori Animali di bassa corte. Il Presidente dell’Associazione, l’allevatore di Perloz Maurizio Rolland, ha rilasciato qualche considerazione sull’evento, su come si è articolato e sulle ragioni che hanno spinto lui e gli altri componenti a organizzare una mostra avicola in Valle.

Innanzitutto, ti faccio i complimenti per la mostra. Ho fatto un giro delle gabbie e ho notato dei polli e dei galli da combattimento molto belli. Volevo chiederti come è nata l’idea di organizzare una mostra avicola in Valle d’Aosta. Credo di non sbagliare se dico che era una delle poche regioni in cui non era ancora stata organizzata.

Ti ringrazio per i complimenti. Beh, prima di tutto ti dico che io ed i miei amici facevamo parte di un’associazione distinta rispetto a quella attuale, la L.I.A. (Lega Interregionale Avicoltori), che aveva sede ad Ivrea. In Valle d’Aosta non c’era ancora un’associazione vera e propria, ma eravamo solo un gruppetto di amici appassionati all’avicoltura e ai polli, provenienti dalla Regione, ma anche dal Biellese e dal Canavese. A settembre 2014 siamo stati riconosciuti dalla Lega Italiana [la F.I.A.V. , ossia la Federazione Italiana Associazioni Avicole, ndr] e questa è la prima mostra che organizziamo con il nome del nuovo gruppo. Come vedi siamo ancora in pochi, ma spero che questo evento possa condurre quanto prima ad un ampliamento dell’associazione e ad avvicinare altre persone a questo mondo.

Dunque la mostra è stata organizzata a febbraio perché prima non c’era ancora il gruppo di riferimento, giusto?

In effetti sì, ma i motivi burocratici non sono stati gli unici che ci hanno portato a farla ora. Devi sapere che solitamente le mostre avicole si tengono a dicembre, perché l’inverno è il momento più lontano dal periodo riproduttivo delle galline e quindi il più propizio per spostarle dai pollai quando sono in cova. D’altronde, se le spostassimo durante la cova finirebbero scombussolate e rischierebbero di pregiudicare la futura generazione di pulcini. C’è poi da considerare che, facendola a giugno-luglio, gli animali patirebbero eccessivamente il caldo, mentre ora non c’è assolutamente questo problema.

Tutto chiaro, grazie. Ascolta, quanti capi sono esposti e qual è la loro provenienza?

Nella mostra ci sono circa 250 esemplari provenienti prevalentemente da Valle d’Aosta, Biellese, Valsesia, alto Canavese e Novarese. Io ho portato alcuni esemplari di Australorp e di Cocincine nere. Peraltro, credo che la razza maggiormente presente sia proprio quest’ultima [la Cocincina è una razza di pollo ornamentale proveniente dalla Cina e caratterizzato da un morbidissimo piumaggio che arriva a coprirne le zampe, ndr].

Ho visto che la giuria esaminatrice sta valutando buona parte di galli e galline e annotando su dei foglietti poi affissi sulle gabbie eventuali imperfezioni fisiche. Più precisamente, cosa viene preso in esame nella valutazione dell’esemplare e come si determina un campione di razza?

La giuria esaminatrice osserva la postura del volatile, lo sviluppo del piumaggio, il colore delle piume e tutti gli eventuali difetti presenti sul pollo, che lo allontano dallo standard di riferimento della razza a cui appartiene. Se hai fatto un giro attento delle gabbie avrai notato che sono pochi i soggetti valutati come campioni di razza, ossia che hanno poche imperfezioni e rispettano gli standard prefissati per la razza. Ci sono circa 20 campioni di razza, ma solo due hanno ricevuto la valutazione D96 [Distinto con valutazione di 96, ndr], ossia la seconda più alta dopo l’E97 [Eccellente, valutazione di 97, ndr].

Ho visto che ci sono anche altri animali oltre ai polli.

Sì, ci sono due coppie di anatre. Una è costituita da anatre corritrici indiane, l’altra coppia è di anatre mandarine, il cui maschio ha un piumaggio molto caratteristico e colorato. C’è poi una gabbia dove sono presenti altre due anatre corritrici dal ciuffo bianco, dette anche Bali. Ci sono poi alcuni conigli, tra cui uno gigante grigio che pesa circa 6 kg.

Ok, grazie per la disponibilità concessa. Mi potresti ancora dire quanti membri del gruppo sono oggi presenti alla mostra, oltre a te?

Il direttivo presente alla mostra è composto da cinque membri: io, Andrea Elia, Graziano Vernetti, Massimiliano Scarciofolo e Massimo Beata Getto. Siamo un gruppo di valdostani, canavesani e biellesi già affiatato e piuttosto rodato. Se ti può interessare, la prossima mostra che faremo sarà il 26 aprile a Donnas, nell’ambito del mercatino di Lo Courtì. In quel caso, però, non ci sarà alcun giudizio o giuria, ma sarà una semplice esposizione di polli e altri animali da cortile.

Nella giornata di domenica si sono svolte le premiazioni per gli esemplari avicoli più belli. Tra gli allevatori premiati: Fausto Maneglia, di Issime, per i suoi galli combattenti O-Shamo, Carola D’Amico, di Magnano, per le sue Cocincine, Alberto Coghetto, per la sua anatra corritrice indiana e le sue Siciliane, Andrea Elia, di Zubiena, per le sue Sebright, e Giuseppe Chiappino, di Castiglione Torinese, per le sue Australorp. Hanno ricevuto un premio anche due “decani" dell’avicoltura interregionale, che da anni seguono le manifestazioni in Piemonte: Pasquale Alberico, di Romano Canavese, e Bruno Collino, di San Secondo di Pinerolo. La manifestazione si è chiusa con la lotteria, organizzata dall’Associazione Allevatori de la Vallée che, però, non ha visto l’assegnazione del primo premio. Il gallo da carne che sarebbe spettato come massima ricompensa non è stato, infatti, ritirato da nessuno ed è così tornato agli allevatori.

 

 

mattia pramotton

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