AMBIENTE - 04 luglio 2014, 18:32

TURISMO: Nel Parco Faunistico Chevrere MontAvic a portata d’occhio gli animali che abitano i boschi valdostani

TURISMO: Nel Parco Faunistico Chevrere MontAvic a portata d’occhio gli animali che abitano i boschi valdostani

Se avete sempre desiderato vedere da vicino gli animali che abitano i boschi, ascoltare i suoni nella natura ed ammirarne i colori, il Parco Faunistico Chevrere MontAvic è il luogo ideale per grandi e piccoli. Basta aguzzare la vista e scoprirete un mondo emozionante. Animali difficili da incontrare e vedere da vicino nei boschi delle nostre montagne qui sono riuniti in un microhabitat naturale.

Non resta che aprire gli occhi per ammirare la Colomba del Papa, scoiattoli, camosci, tassi, gufi reali, daini, scoiattoli, marmotte, lepri. Sarà possibile vedere i loro rifugi, il loro habitat naturale e le loro abitudini. Questo e altro è il Parco Faunistico Chevrere MontAvic che da sabato 5 luglio si può visitare percorrendo un sentiero circolare che ha inizio alla sinistra dell’entrata principale. E’ stato allestito anche un percorso ridotto pianeggiante facilmente accessibile a tutti. Il sentiero da seguire è delimitato da una semplice corda che non deve essere oltrepassata.

Il Parco Faunistico Chevrere MontAvic si estende nella parte alta del Comune di Champdepraz, guidato da Luigi Bereger.  Proprio su un’altura tra i castagneti a 523 metri di altitudine, Champdepraz è situato all‘imbocco della valle del torrente Chalamy, in uno scenario di bellezza selvaggia ed è la sede del Parco Naturale del Mont Avic. Il Parco è dimora del più grande bosco di pino uncinato della regione, di 12 laghi tra cui il Gran Lago, il bacino naturale più grande di tutta la Valle d‘Aosta e habitat per l‘aquila reale ed il gracchio corallino.

Accanto alla chiesa parrocchiale di San Francesco di Sales, del XVII sec, è stato realizzato un interessante museo comunale in cui è conservata testimonianza dell‘intensa attività mineraria della zona (sono ancora attive alcune cave di marmo verde e una miniera da cui si ricavano pirite e calcopi rite) e dove è stata raccolta una buona documentazione morfologica-fotografica sul paesaggio, sulla flora e sulla fauna locale.

Il torrente Chalamy è uno dei “paradisi” per i praticanti del “canyoning” o torrentismo sportivo. Lungo il suo corso è stata istituita anche una riserva di pesca privata.

aostacronaca

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