Quando la cucina non era ancora di moda e televisioni e giornali non erano ancora la ribalta mediatica di chef e cuochi, in Italia c’era un grande attore che coltivava, quasi privatamente, la sua passione per i fornelli: Ugo Tognazzi.
L’artista di Cremona fu un precursore ed aveva un suo particolare concetto dell’arte culinaria. «Fare cucina significa per me - diceva – soprattutto sedersi dopo a tavola con degli ospiti.» Proverbiali erano le sue Cene dei dodici apostoli, dal numero di invitati rigorosamente fissato, dette anche Cene del venerdì, che un professionista aostano, Mirko Fresia, ha voluto celebrare e ricordare riproponendone una.
La Cena del venerdì, o dei 12 apostoli, si terrà venerdì prossimo, 23 maggio alle 20,30 , a Le bar à vin di via Porta Pretoria 55 ad Aosta, in occasione dell’inaugurazione del locale ristrutturato che diventa anche ristorante. I piatti, scelti dal cuoco della serata, Sergio Catalisano, sono tutti tratti dal libro “L’Abbuffone. Storie da ridere e ricette da morire” di Ugo Tognazzi.
I vini, prodotti dalla tenuta “La Tognazza amata”, hanno nomi presi dal celebre monologo nonsense, la “supercazzola” del Conte Lello Mascetti, interpretato nella serie di film “Amici miei” da Ugo Tognazzi. Ospite della serata sarà Gianmarco Tognazzi, figlio di Ugo, che nelle Cene del venerdì aveva un ruolo particolare. Intanto, se il padre era in ritardo, era lui con la sorella Maria Sole a disegnare a pennarello i menu. Poi, nel caso un ospite fosse eccezionalmente assente, Gianmarco Tognazzi era l’unico autorizzato a sostituirlo.
«Le cene a casa Tognazzi – ricorda Mirko Fresia - non avevano nulla di formale, erano pura convivialità. Il copione consolidato prevedeva a fine serata la votazione segreta dei piatti attraverso bigliettini raccolti in un bacile d’argento, su una scala che andava da “straordinario” a “grandissima cagata”. Faremo anche noi la votazione ed i partecipanti saranno, per quanto possibile, riuniti in tavoli da dodici.»
Per partecipare prenotarsi allo 0165 263842. La cena sarà anche l’occasione per inaugurare la mostra “Un Grande Originale”, memorabilia e rarità dell’attore tratte dalla collezione di Mirko Fresia. «Ci sono grandi fotografie di Tognazzi in cucina o legate al cibo, sia nei film che nella pubblicità, venti ritratti autografati, la cravatta portata nei film “Il vizietto” ,il distintivo da mutilato di “Venga a prendere il caffè da noi”, i francobolli emessi per il film “Amici miei”, libri di Tognazzi e foto di scena dei film.»
Il nome della mostra, che resterà visitabile sino a venerdì 27 giugno, è un acrostico che compone il nome Ugo. «Raccontava Laura Morante che lavorò con Tognazzi nel film “La tragedia di un uomo ridicolo” di Bernardo Bertolucci, che Tognazzi amava molto questi giochi di parole. – ricorda Mirko Fresia – ne aveva creato anche uno sul nome dell’attrice, ma evidentemente era molto salace perché lei non lo ha mai rivelato.». Il bozzetto utilizzato sia per il menu che per la mostra era stato creato da Franco Balan per una precedente iniziativa curata da Mirko Fresia e dedicata a Tognazzi e poi non adoperato.




