E' fissata per il prossimo 14 aprile in tribunale a Torino l'udienza preliminare relativa all'inchiesta Hybris: sono imputati Claudio Taccone, 46 anni, i suoi figli Ferdinando (22) e Vincenzo (21), tutti di Saint-Marcel, Santo Mammoliti (40) e Domenico Mammoliti (27), entrambi di Aosta.
Contestati a vario titolo i reati di tentata estorsione, danneggiamento a seguito di incendio, rapina, tentato omicidio e lesioni personali. Per tutti ricorre l'aggravante prevista dal metodo mafioso. L'arresto dei cinque da parte dei carabinieri risale al giugno scorso. Coordinate dalla Dda di Torino (pm Stefano Castellani e pm applicato Daniela Isaia della procura di Aosta), le indagini hanno riguardato un incendio di un'auto, a fini estorsivi, nel giugno del 2012, un'aggressione e un tentato omicidio, nel settembre 2012, a un uomo e a suo figlio sulla collina di Aosta e una tentata estorsione a un pregiudicato per traffico di droga.
Secondo gli inquirenti dai vari episodi è emersa "una gestione territoriale che arriva direttamente dalla Calabria in base alle famiglie di riferimento, sia delle vittime, sia degli estorsori", e che ha portato anche a "un vero e proprio incidente diplomatico" tra la famiglia "dei Pesce e quella dei Facchineri".







