Con i soldi destinati alla gestione delle attività politiche del loro gruppo consiliare finanziavano giornali di partito e campagne elettorali. Qualcuno spesso indugiava anche a tavola, tanto la voce 'ristorazione' la pagava con i fondi pubblici, con i quali inoltre, per non farsi mancar nulla, ci si faceva belli devolvendo soldi ai terremotati. Questo e altro ancora lo scrive la Sezione di controllo della Corte dei conti della Valle d'Aosta.
La magistratura contabile notificato la relazione sulla “Rendicontazione dei contributi erogati ai Gruppi consiliari nel primo semestre 2013” agli allora capigruppo Carmerla Fontana (Pd), Massimo Lattanzi (Pdl), Francersco Salzone (Stella Alpina), Patrizia Morelli (Alpe), André Rosset (Uvp), Claudio Lavoyer (Federtaion autom), Diego Empereur (Uv).
Per la Corte dei conti il gruppo del Pd avrebbe speso indebitamente oltre 51 mila euro sui 54.912,05 rendicontati nel semestre: 22 pagine acquistate sul giornale quindicinale 'Il Lavoro-Le Travail' nel mese di maggio 2013 sono costate 49.900 euro prelevati dal fondo del gruppo; un poster fatturato il 26 aprile 2013 è stato pagato dal gruppo 1.070,85 euro; le poche decine di euro restanti se ne sono andate in commissioni e spese bancarie.
Al gruppo consiliare del PdL è contestato l'utilizzo irregolare di 19mila euro su una rendicontazione di 22.685: quasi 2.500 euro sono stati prelevati dai soldi del gruppo per pagare conti al ristorante (nella relazione compaiono una decina di fatture alla voce 'ristorazione'); alcuni pranzi sono costati oltre 650 euro. Mille euro sono stati devoluti per l'organizzazione del convegno 'I giovani e lo sport' (principalmente per il rinfresco e l'affitto della sala).
I consiglieri del PdL hanno anche dimostrato spiccato senso di solidarietà, quando si è trattato di utilizzare fondi pubblici: 2.000 euro sono stati versati 'pro terremotati Emilia Romagna', una spesa nobile se fatta di tasca propria, censurabile se il denaro proveniva, come sostiene la Corte dei conti, “dai fondi per l'attività politica del gruppo”. E poi, rimborsi chilometrici per circa 600 euro a un non meglio precisato 'collaboratore', rimborsi spese a “collaboratori non identificati” scrive la Sezione, altre migliaia di euro se ne sono andate per la gestione del sito internet e per collaborazioni occasionali per la creazione di redazionali del giornale on line 'Foglio Azzurro'.
Dei 44.016 euro rendicontati, il gruppo di Alpe ne ha spesi malamente 7.800: quasi tutti (tranne cento euro per risme di carta e spese bancarie) per stampare a colori il giornale di partito 'Alpe', e precisamente i numeri di gennaio e febbraio 2013.
Il gruppo Stella Alpina, a fronte di una disponibilità di 19.433 euro ha speso correttamente solo 70 euro. Gli altri fondi, quelli utilizzati in modo irregolare, sono serviti ad acquistare spazi utilizzati dal gruppo su alcuni numeri del giornale 'La Voce della Stella Alpina'.
Regolare invece la contabilità dei gruppi Union Valdotaine, Uvp e Féderation: i primi due gruppi hanno speso correttamente i fondi utilizzati nel semestre, e precisamente 31.684 euro l'Uv (che ha fornito "esaustive dichiarazioni" scrive la Corte) 7.483 euro l'Uvp, mentre il terzo non ha toccato un solo euro e quindi non ha speso né bene né male.
In appena sei mesi, dunque, a fronte di una rendicontazione di circa 138 mila euro, sono oltre centomila gli euro che, secondo la magistratura contabile valdostana, i vari gruppi avrebbero speso senza giustificazione legittima. La relazione sul primo semestre 2013 scritta e notificata agli interessati dalla Corte dei conti anticipa di pochi giorni gli avvisi di garanzia già inviati ai 34 indagati tra consiglieri regionali, direttori di giornali e segretari di partito, ai quali la Procura della Repubblica contesta reati penali dal peculato all’indebito utilizzo di fondi pubblici.
Nel corso della consueta conferenza stampa che si è svolta oggi a Palazzo regionale per illustrare le iniziative che saranno discusse nel prossimo Consiglio Valle, i gruppi di minoranza Pd-SinistraVdA, Alpe, Uvp e M5S hanno sottolineato la necessità di rivedere la norma regionale approvata a fine 2012 che regola l'utilizzo dei fondi a disposizione dei gruppi consiliari.
“La legge attuale è lacunosa e imprecisa – ha sostenuto Roberto Cognetta (M5s) - e non ci mette al riparo da possibili errori di utilizzo dei soldi e per questo siamo al lavoro per rimetterla a posto”.
Stessa posizione da parte del Pd-Sinistra Vda: “L'attuale legge è inapplicabile - spiega il capogruppo Raimondo Donzel - e per questo motivo noi non stiamo utilizzando i fondi a disposizione dei gruppi”.
Secondo Alberto Bertin (Alpe) ''nessun euro del nostro gruppo è stato utilizzato dai consiglieri a fini personali, abbiamo la rintracciabilità di tutte le spese, il nostro atteggiamento nei confronti dell'inchiesta è sereno: non credo che ci saranno conseguenze”,




