Armato di pistola, risultata una scacciacani del tutto simile a un'arma autentica, nel febbraio del 2013 aveva minacciato di morte i tre 'buttafuori' di una discoteca che non volevano farlo entrare perchè era troppo ubriaco. Un gesto per il quale Antonio D'Agostino, di 34 anni, residente ad Aosta, è stato condannato oggi dal giudice monocratico del tribunale di Aosta a tre mesi e tre giorni di carcere.
D'Agostino era imputato di minaccia aggravata ed è stato giudicato in rito abbreviato. Era stato arrestato il 28 ottobre scorso dagli agenti della Squadra mobile della questura di Aosta nell'ambito della 'operazione Golfo', e si trova tuttora in carcere a Brissogne accusato di furto e di tentata estorsione. Secondo gli inquirenti della polizia sarebbe lui il complice valdostano dei torinesi Valter e Roberto Fonsato, rispettivamente padre e figlio di 63 e 35 anni, considerati 'pendolari del furto' perchè da Torino si sarebbero ripetutamente spostati in altre regioni per compiere i loro 'raid' e poi tornarsene a casa.
L'accusa di tentata estorsione è stata formulata perchè per gli investigatori avrebbe dovuto gambizzare un imprenditore di Aosta se questi non gli avesse consegnato 100 mila euro destinati ai 'mandanti' di D'Agostino.





