Quando sulla bara è stato posato il caschetto giallo da speleologo, un'onda di commozione ha invaso la folla che questa mattina, giovedì 9 gennaio, nella chiesa di Sant'Orso ad Aosta, ha partecipato ai funerali di Gianluca Girotto, il 46enne impiantista elettrico aostano con la passione per la speleologia e la mountain bike.
Girotto è morto domenica 5 gennaio, dopo essere caduto in un torrente sotterraneo nella grotta Tacchi sui monti della Val Nosé a Zelbio, in provincia di Como. Gli accertamenti dei carabinieri hanno confermato il racconto del suo amico e presidente del Club speleologico valdostano, Gianfranco Vanzetti, che era con Girotto e altri cinque loro amici quando è successa la tragedia. L'aostano precedeva di pochi metri il gruppo quando è scivolato, finendo nel fiume carsico dove la corrente lo ha trascinato in un cunicolo.
In chiesa, dopo l'omelia del parroco di Sant'Orso, don Aldo Armellin, Vanzetti ha ricordato l'amico “morto per una tragica fatalità, facendo quello che amava; lui appassionato al mondo della speleologia al punto di trasmettere questa passione anche al figlio Leonardo”. Parole che hanno suscitato un applauso spontaneo di parenti, amici e semplici conoscenti che oggi si sono stretti al dolore dei figli di Gianluca Girotto, Leonardo e Giulia, della compagna Elena e del padre Rino.