“Mi assumo totale responsabilità politica e morale per l'accaduto, ma ricordo che il mio predecessore ha agito come me in diverse occasioni. Io ho agito a tutela degli enti locali, chi mi attacca in maniera strumentale rischia solo di distruggere tutto il buono che abbiamo fatto finora”.
Così è iniziato questa mattina, di fronte all'assemblea dei sindaci del Celva-Cpel, lo sfogo del presidente del Consorzio, Bruno Giordano, che per 'salvare' 2.186 mila euro destinati agli enti locali che sarebbero stati 'ingoiati' dalla nuova richiesta di un trasferimento di 68 milioni di euro da parte dello Stato, ha inviato al Consiglio regionale un parere del Cpel su una variazione di Bilancio, dicendo che era stata approvata dall'Assemblea dei sindaci che però sull'argomento non si è mai riunita e non ha mai votato (vedi articolo correlato). Il caso del 'falso' parere contenuto in una missiva 'vera' in quanto regolarmente protocollata, è stato sollevato con forza questa mattina in Consiglio Valle dai gruppi di minoranza.
“Sul disegno di legge di variazione al bilancio il presidente del Consiglio permanente degli enti locali ha inviato al Consiglio regionale un parere falso”, ha esordito il consigliere di Alpe Albert Chatrian. “Il parere è falso - ha spiegato Chatrian - visto che l'assemblea dei sindaci non si è riunita e non ha esaminato il disegno di legge”. Il consigliere Stefano Ferrero (M5s) ha anticipato l'intenzione di “inviare l'atto alla magistratura perché si tratta di una violazione di carattere penale”.
Sul tema sono intervenuti la gran parte dei consiglieri di opposizione. Dopo una sospensione dei lavori per una riunione dei capigruppo, la presidente del Consiglio, Emily Rini, ha annunciato l'intenzione di inviare al presidente del Cpel una nota, il cui testo sarà preventivamente concordato tra tutti i capigruppo, in cui “si stigmatizza la procedura adottata in quanto non rispettosa del regolamento del Cpel”. Soddisfazione per l'impegno della presidente dell'Assemblea è stata espressa da Laurent Vierin (Uvp): “il Consiglio regionale è stato scavalcato e va ribadita la gravità di questo atto”.
Contemporaneamente Giordano, presiedendo l'assemblea del Celva-Cpel nella sede del Bim, a 200 metri di distanza dal Palazzo regionale dov'era sotto 'processo' accusato di falso ideologico e materiale dalle opposizioni, ha ribadito di “non aver commesso alcun falso, ma di essersi solo preoccupato di salvaguardare le casse martoriate degli enti locali valdostani portando a casa quasi 2 milioni e 200 mila euro”, e ha minacciato “dimissioni irrevocabili se il Consiglio regionale dovesse bocciare la variazione di Bilancio che il Celva Cpel ha votato con una formula neutra che, ripeto, chi mi ha preceduto ha adottato diverse volte senza che qualcuno gridasse allo scandalo e al reato penale”.




