Una Giornata di preghiera contro il traffico di vite umane è svolta nei giorni scorsi a Manila. L'iniziativa - come riferisce l'agenzia AsiaNews - è stata promossa dal Movimento interreligioso filippino contro il traffico di vite umane (Pimaht), organismo sostenuto dalla Conferenza episcopale filippina, dal Consiglio nazionale delle Chiese filippine (Nccp) e dal Consiglio filippino delle Chiese evangeliche (Pcec). Un impegno, hanno spiegato i promotori dell'iniziativa, che si è reso ancora più urgente ed evidente negli ultimi mesi "a causa del devastante terremoto a Bohol e del super tifone Yolanda". All'iniziativa hanno aderito anche i responsabili della Caritas filippina (il National Secretariat for social Action - Justice and Peace, Nassa), secondo cui "è ancor più importante parlare del traffico di vite umane" quando il Paese è impegnato a "superare la catastrofe" causata da Yolanda. Difatti, una delle conseguenze più terribili delle calamità naturali e della conseguente povertà che ne deriva, è l'incremento di persone che finiscono nel racket criminale, siano essi donne o bambini rimasti orfani.





