Ripercorre le tappe salienti della storia dell'Arma e si conclude con l'immagine di Papa Francesco, il Calendario Storico 2014 per il Bicentenario dell'Arma dei Carabinieri presentato questa mattina, sabato 14 dicembre, nella sede del Comando della Valle d'Aosta dal tenente colonnello Massimiliano Rocco. In copertina è raffigurata la celebre 'Pattuglia nella tormenta' dello scultore Antonio Berti.
"Un'opera che esprime tutto il senso della nostra missione", ha sottolineato il tenente colonnello. Non a caso, a quest'immagine senza tempo "si ispira il monumento che è in corso di realizzazione grazie soprattutto al sostegno dei Comuni d'Italia tra cui anche quelli valdostani - ha spiegato Rocco - e che sarà posto nei giardini del Palazzo del Quirinale".
Il Comandante dei carabinieri valdostani ha commentato con soddisfazione "la sensibilità dei sindaci valdostani nell'accogliere la nostra richiesta di un contributo volontario per portare a compimento l'opera". Le tavole completano il ciclo degli ultimi tre calendari nei momenti più significativi per l'Istituzione nel suo "quarto Cinquantennio di Storia" sino al 2014, "Bicentenario della Fondazione".Il notevole interesse verso il Calendario storico dell'Arma, quest'anno giunto a una tiratura di 1.300.000 copie, di cui 8.000 in lingue straniere (inglese, francese, spagnolo e tedesco) "è indice sia dell'affetto e della vicinanza che molti cittadini nutrono nei confronti della Benemerita - ha detto nel corso della presentazione il Comandante Rocco - sia dei sentimenti di coesione e unità esistenti tra i carabinieri e la popolazione attraverso il richiamo ai valori fondamentali e ai semplici ma talvolta eroici gesti quotidiani.
Iniziata nel 1928, dopo l'interruzione post-bellica dal 1945 al 1949 la pubblicazione del Calendario giunta quest'anno alla 81esima edizione, venne ripresa regolarmente nel 1950. L'edizione del 2014 è composta da 12 tavole realizzate dall'artista Paolo Di Paolo - e da Massimo Maracci che si è occupato della pagina centrale - che sintetizzano l'odierna attività dell'Arma, rievocano significativi eventi degli ultimi dieci lustri nei quali i carabinieri sono stati presenti e mettono in correlazione avvenimenti del passato con quelli più recenti.Dall'attività di soccorso nei casi di calamità naturali alla costituzione di Reparti specializzati nella tutela delle pubbliche manifestazioni e di interessi primari della collettività, dal contrasto al fenomeno dei sequestri di persona, dell'eversione, della mafia, alle missioni di pace nei Balcani, in Afghanistan e in Iraq, con la dolorosa memoria di Nassiriyah, dall'ingresso delle donne del 1999 al riordino dell'Arma nel 2000.
Nella prefazione del Calendario, il Comandante Generale dell'Arma Leonardo Gallitelli introduce il Bicentenario della Fondazione evidenziando come da sempre le stazioni dei carabinieri siano "il cuore della nostra organizzazione e tra i simboli più antichi e amati dello Stato Italiano, per quella radicata e riconosciuta capacità di coniugare efficienza operativa e sensibilità umana".Nella pagina centrale del Calendario - con apertura a soffietto - sono riprodotti due dipinti, uno del 1914 e l'altro del 2013, che evidenziano tutte le specialità dell'Arma nel primo centenario e nel Bicentenario.
Le tavole del Calendario, proseguendo il percorso iniziato nel 2011 e ispirandosi ad alcuni dei numerosi, noti eventi di quest'ultimo cinquantennio, illustrano le principali attività nelle quali l'Arma è generosamente e silenziosamente impegnata non solo per prevenire e reprimere i reati, ma anche per fornire assistenza al cittadino. Episodi riconducibili a momenti specifici, o fatti senza tempo che si ripetono ogni giorno nel quotidiano servizio di pattuglia. Così avviene nelle operazioni di soccorso, dove spesso i carabinieri sono tra i primi a intervenire in caso di calamità, in virtù della loro presenza capillare su tutto il territorio garantita dalle caserme e dai Nuclei radiomobile. Dalla tragedia del Vajont al più recente terremoto de L'Aquila, sino a quell'attività di accoglienza degli immigrati abilmente rappresentata dal pittore Lucio Tafuri nell'opera "Sole d'Inverno".
Ed è ancora sulla conoscenza del territorio che si incentra l'attività di contrasto al fenomeno dei sequestri di persona. Un reato che ha fatto registrare una sensibile recrudescenza tra il 1969 e il 1997, ispirando l'istituzione di Reparti ad hoc - le Squadriglie e gli Squadroni Carabinieri Eliportati Cacciatori di Calabria e di Sardegna - capaci di muoversi agilmente nelle aree più impervie alla ricerca dei covi. È di questi anni anche la costituzione di Reparti Specializzati protesi alla salvaguardia di interessi collettivi della popolazione. Si coniugano così i valori e le tradizioni del Carabiniere con l'innovazione tecnologica, investendo nella preparazione del proprio personale per far fronte a nuove forme di criminalità che valicano anche i confini nazionali.
Non mancano in questi cinquanta anni momenti di tensione, laddove l'acuirsi della lotta armata crea preoccupazioni paragonabili solo a quelle provocate da uno stato di guerra. Le nuove esigenze operative portano all'adeguamento delle strutture investigative con la creazione, tra l'altro, delle Sezioni Anticrimine - poi confluite nel Ros - che contribuirono alla definitiva affermazione delle Istituzioni. Parallelamente si inasprisce la sfida alle varie forme di criminalità organizzata.
Il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, i capitani Emanuele Basile e Mario D'Aleo, i brigadieri Carmine Tripodi e Giuseppe Bommarito, nonché il carabiniere Pietro Morici sono solo alcuni degli uomini dell'Arma citati nel Calendario 2014 che, con il loro sacrificio, hanno contribuito a perpetuare il ruolo del carabiniere quale difensore della collettività nazionale.