Partivano alla sera dalle loro abitazioni di Milano, su auto 'pulite', per compiere raid notturni in Valle d'Aosta e in Piemonte. Ma con l'aiuto di cittadini che li avevano notati aggirarsi attorno alle loro case, i carabinieri hanno scoperto e denunciato a piede libero tre presunti ladri 'seriali', "capaci in una notte di portare a compimento anche più di venti scassi", ha detto il capitano Enzo Molinari, comandante della Compagnia di Chatillon/Saint-Vincent, che ha condotto l'operazione nella sera di lunedì scorso, 25 novembre.
Alcuni residenti della Media Valle avevano telefonato al 112 dicendo di aver visto nei pressi delle loro abitazioni persone sospette entrare e uscire da due auto, una Mercedes di colore scuro e una station wagon (forse Bmw o Mercedes) grigia. Nel contempo al centralino dell'Arma avevano telefonato abitanti di Nus, Chatillon e Donnas, denunciando di aver subìto furti (quattro) e tentativi di scasso (tre). I carabinieri hanno immediatamente attivato il protocollo 'antifurto', bloccando le sole due vie di uscita dalla Valle d'Aosta: statale 26 e autostrada. A Hone i militari hanno intercettato e fermato la Mercedes scura, con a bordo D.R., 29 anni, M.G. (30) e D.K.(23), tutti albanesi residenti nel milanese: dai loro documenti risultavano incensurati, (anche la Mercedes non era rubata ma intestata a una moldava residente a Milano), ma dal rilevamento delle impronte digitali sono emersi diversi 'alias' collegati a molti furti compiuti nel Norditalia.
A bordo dell'auto i carabinieri hanno scoperto, oltre a refurtiva per circa mille euro e seicento euro in banconote, anche gli arnesi utilizzati per sfondare porte e svellere serramenti. Piccoli gioielli e bigiotteria erano nascosti in un calzino, trovato nel cruscotto e che mancava al piede di un occupante della vettura. "Occultare oggetti nelle calze è uno dei metodi utilizzati da questo tipo di ladri", spiegano i carabinieri.
"Non li abbiamo potuti arrestare in flagranza di reato - ha spiegato in conferenza stampa il maggiore Samuele Sighinolfi, comandante del Reparto territoriale - perchè la refurtiva trovata non era collegabile ai furti compiuti quella notte, ma ad altri 'colpi' avvenuti in Piemonte. Parte del bottino è già stata restituita ai legittimi proprietari". E' presumibile che i proventi dei quattro furti compiuti in Valle la sera del 25 novembre fosse su un'altra auto, la station wagon grigia, sfuggita per un caso ai posti di blocco, magari per la segnalazione via radio della presenza delle Forze dell'ordine in strada.
"Stiamo cercando anche gli altri componenti del gruppo che dovrebbero avere il resto del bottino - hanno assicurato i carabinieri - e abbiamo segnalato l'accaduto ai Comandi dei paesi di residenza dei tre denunciati. Adesso stiamo cercando le vittime valdostane dei furti, che forse non hanno ancora sporto denuncia".
I carabinieri esortano la popolazione "a non farsi scrupolo di allertare il 112 al primo sospetto di intrusione, o se si notano attorno a casa sconosciuti dal fare sospetto: siamo sempre operativi 24 ore su 24, ed è meglio una telefonata di troppo che una di meno".




