Se la Regione ha deciso di impegnarsi solo ora per recuperare l'eccedenze alimentari nelle mense scolastiche e dei dipendenti, il Banco Alimentare dedica energie e tempo dei volontari a questa attività sin dal 1989, anno di fondazione dell'associazione. E anche per l'autunno del 2013, il Banco alimentare presieduto in Valle d'Aosta da Emilio Roda (sede a Gressan in frazione La Cort 19), propone a tutti i piccoli e grandi market e discount valdostani di dare la propria disponibilità ad ospitare i banchi di raccolta cibo in occasione della 17esima Giornata nazionale della Colletta alimentare, che si svolgerà in Valle d'Aosta sabato 30 novembre.
“Lo scorso anno nella nostra valle i punti vendita coinvolti sono stati 67 – ha spiegato Roda nel corso di una conferenza stampa organizzata al Csv di Aosta – e la speranza per quest'anno è di incrementare ancora il numero di adesioni all'iniziativa. Sono tempi difficili, di grande crisi economica, dobbiamo tenere desta la sensibilità dei valdostani verso i più poveri”. A tutte le istituzioni scolastiche della Valle il Banco Alimentare ha invece proposto il progetto “Scuola & Povertà” incentrato sul tema del 'limite' come dato della realtà umana. “Tanti sono i limiti che ognuno nella sua vita incontra - afferma Roda - uno di questi è la mancanza di risorse economiche che non permettono ad alcuni di mantenersi. Invitiamo perciò tutti gli insegnanti, studenti e personale non docente a partecipare attivamente, con creatività, alla prossima Giornata Nazionale della Colletta Alimentare”. I volontari del Banco Alimentare si renderono disponibili per degli incontri-testimonianza della durata di poco meno di un'ora, per singole classi scolastiche o per gruppi che non superino i quaranta studenti; gli incontri si svolgeranno nelle scuole primarie e secondarie della Valle d'Aosta. Il primo obiettivo delle 'conferenze scolastiche' è quello di far prendere coscienza ai bambini e agli adolescenti del concetto di povertà come 'limite': “Limite che può e deve essere superato con il coinvolgimento di tutti in attività solidali e di effetto pratico e immediato, com'è la raccolta di cibo del Banco Alimentare”, ha spiegato Roda.
E infatti il fine ultimo dell'iniziativa 'Scuola & povertà' è quello di coinvolgere quanti più studenti e insegnati possibile nei banchi di raccolta organizzati per sabato 30 novembre. Dal 15 novembre al 4 dicembre prossimi la Valle d'Aosta sarà anche interessata dalla campagna 'Emergenza alimentare', con la pubblicazione-distribuzione gratuita di comunicati, spot e video che verranno appositamente preparati dall' Ufficio Stampa della Fondazione Nazionale Banco Alimentare, e diffusi dai media locali.
“La ragione prima di queste nostre sollecitazioni al mondo della scuola e alle realtà del settore agroalimentare - ha detto ancora il presidente della sezione valdostana dell'associazione - si trova in un richiamo fatto da Papa Francesco nell’udienza generale del 5 giugno scorso che con parole tanto chiare quanto semplici ha ricordato: “Questa cultura dello scarto ci ha resi insensibili anche agli sprechi e agli scarti alimentari, che sono ancora più deprecabili quando in ogni parte del mondo, purtroppo, molte persone e famiglie soffrono fame e malnutrizione. Il consumismo ci ha indotti ad abituarci al superfluo e allo spreco quotidiano di cibo, al quale talvolta non siamo più in grado di dare il giusto valore, che va ben al di là dei meri parametri economici. Ricordiamo bene, però, che il cibo che si butta via è come se fosse rubato dalla mensa di chi è povero, di chi ha fame! Invito tutti a riflettere sul problema della perdita e dello spreco del cibo per individuare vie e modi che, affrontando seriamente tale problematica, siano veicolo di solidarietà e di condivisione con i più bisognosi”.
Roda conclude spiegando di comprendere “che tutti stiamo soffrendo per la crisi, ma il cuore ci suggerisce di chiedere comunque a tutti di sostenere con noi questa 'opera buona' di aiuto ai poveri con un gesto concreto di condivisione gratuita: mai come oggi c'è bisogno di un sussulto di umanità, lasciamo guidare dal cuore. Per esperienza personale sappiamo che la carità fa bene innanzitutto a chi la fa e certamente farà bene a chi vorrà condividere con noi queste proposte”.




