POLITICA - 02 ottobre 2013, 11:19

Le miniere di Cogne su “Il Fatto Quotidiano”

Un articolo sulle Miniere di Cogne apparso sul “Fatto Quotidiano” lunedi 30 settembre e pubblicato a pagina 13 di questo importante quotidiano nazionale

Le miniere di Cogne su “Il Fatto Quotidiano”

Nel pezzo, a tutta pagina, viene ripreso il tema della valorizzazione del sito Minerario di Colonna, nella quale crediamo da sempre e che oggi riteniamo prioritaria nei progetti culturali strategici della nostra Regione, necessaria per evitare che questo immenso patrimonio vada dissipato. L’articolo tratta anche del caso del film-documentario di Valeria Allievi, da noi realizzato ai tempi dell’Assessorato e per mesi censurato ma finalmente proiettato domenica scorsa a Cogne, a seguito anche di numerose sollecitazioni e di una nostra iniziativa Consiliare. Un film che avevamo pensato proprio da supporto al progetto di valorizzazione delle miniere e con l’intento di lanciare la sfida del recupero del sito e del complesso di Colonna. Un recupero che potrebbe effettivamente, attraverso l’utilizzo di fondi europei, rappresentare una opportunità di sviluppo turistico-culturale unica per Cogne e per la Valle, come lo è stato, per esempio, nel tempo, il Forte di Bard. In questi anni, infatti, attraverso l’utilizzo di fondi europei, che quindi non gravano, se non in minima parte, sul bilancio regionale, abbiamo lavorato proprio alla valorizzazione dei beni culturali - monumenti, castelli, e siti di interesse storico-artistico- con la logica della “Restitution”, il cui simbolo è diventato di Teatro Romano d’Aosta. La volontà, cioè, di restituire alla comunità il patrimonio storico ed artistico che le appartiene per garantire la piena fruibilità ed accessibilità dei beni culturali, in chiave anche di motore e sviluppo per il territorio. In questa direzione sono andati gli investimenti di questi anni sui siti di interesse culturale della nostra Valle, inseriti spesso in progetti transfrontalieri, dal Castello di Arnad al Pondel, dal Castello di Aymavilles a quelli di Quart, Graines e Saint Marcel, solo per citarne alcuni. Siti la cui apertura futura svilupperà la rete dei beni culturali in Valle d’Aosta e che si aggiungono ai monumenti o castelli resi fruibili o valorizzati in questi anni, il Teatro Romano e il Castello Gamba su tutti, favorendo il turismo culturale e le ricadute, anche economiche, che esso genera.

In queste senso le Miniere di Cogne rappresentano a tutti gli effetti un bene culturale unico, dal valore immenso, patrimonio della comunità di Cogne ma anche dell’intera Valle d’Aosta, che oggi diventa fondamentale far rivivere. Diventa quindi indispensabile oggi, - ed in questo senso ci impegneremo attraverso iniziative in Consiglio Regionale e sul territorio - da un lato, fare in modo che questo complesso passi dalla proprietà Fintecna all’Amministrazione pubblica, e che si studi, sin da subito, un progetto globale di valorizzazione dell’intero complesso. Lavorando, parallelamente, alla presentazione di un grande progetto europeo o di competitività regionale, che finanzi questa operazione, da far rientrare nella programmazione di fondi europei 2014-2020. E questo affinché questo luogo di memoria e di suggestione, parte della storia della nostra comunità e patrimonio unico al mondo, possa finalmente rivivere e diventare luogo di cultura, opportunità di sviluppo turistico e grande volano economico per l’intero territorio. Una grande operazione di valorizzazione culturale, profondamente convinti e consapevoli di questa opportunità, unica e irripetibile, e della grande sfida che ci aspetta.

Laurent Viérin

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