ATTUALITÀ - 27 settembre 2013, 14:25

INFANZIA: Asili nidi aziendali, chi paga per quelli pubblici?

Tante domande di un lettore che giriamo al Governo regionale e alle aziende pubbliche con la speranza di ricevere a breve giro di posta risposte esaurienti e convincenti

INFANZIA: Asili nidi aziendali, chi paga per quelli pubblici?

Gentile direttore, leggo ora che la Regione apre l’asilo nido aziendale. Perfetto, altri soldi pubblici spesi per l’interesse di pochi.

Ma mi permetta di evidenziare una contraddizione nei termini: la Regione è un’azienda? Gli Enti pubblici sono aziende? Forse no, non devono fare profitto, anzi in questo caso più che fare profitto, spendono i soldi della collettività ad uso esclusivo di pochi.

Ma le sembra corretto che noi paghiamo le tasse, paghiamo l’asilo nido e i dipendenti pubblici si trovano l’asilo nido aziendale?

Il costo di ogni bambino supera i 1000 euro al mese. Quanto saranno le quote che dovranno pagare i dipendenti? E il resto chi lo verserà?

Ancora una volta (era già successo con l’asilo dell’Azienda USL) ci sono lavoratori di serie A e lavoratori di serie B.

Vuole altri esempi: non è difficile scovarli.

Comune di Aosta: i dipendenti fanno la settimana corta e gli uffici sono chiusi il venerdì pomeriggio con grande gioia dell’utenza! Come fanno a fare la settimana corta? Sicuramente non come alla Cogne, dove la settimana corta coincide con la chiusura del venerdì pomeriggio grazie al ricorso di ferie, permessi o Cassa integrazione. In Comune la settimana corta consiste nell’allungare le altre giornate, annullando la pausa pranzo. Ma quando sono stati assunti, i dipendenti comunali hanno seguito un corso di sopravvivenza al digiuno, oppure mangiano durante l’orario di lavoro? In questo probabile caso, allora oltre a pagarli per non lavorare, li paghiamo per mangiare!

Enti pubblici: tutti i giorni, migliaia di dipendenti pubblici non pagano il pranzo in quanto ricevono tra i 6  gli  8 euro di buono mensa. Chi paga questo benefit? Sempre il contribuente che ora pagherà gli asili nido aziendali.

E poi si lamentano del blocco degli stipendi! Iniziamo a risparmiare un milione di euro all’anno in buoni mensa e diamolo alle imprese o ai servizi che producono redditto. Forse l’ovatta che ammorbisce o imbriglia il senso di realtà di chi lavora nel pubblico inizierà a essere più sottile, obbligandoli a sentire il rumore di tutti i giorni.

Per non essere lungo non parlo degli insegnanti e delle malattie pilotate con rientro durante le vacanze per non perdere il posto e ripresa della malattia al rientro a scuola. Si faccia mandare per curiosità quanti precari lavorano fino al giorno prima delle vacanze di Natale e poi vengono sospesi perché rientra l'incaricato che si riammala alla ripresa della scuola non perdendo così il diritto al posto e alla retribuzione!

Valledaostaglocal.it

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