A dieci anni e quattro mesi esatti dalla scomparsa di Erika Ansermin è stata la madre, Carla Lazanio, a chiedere al Tribunale di Aosta la dichiarazione di morte presunta.
La ragazza aostana di origini coreane, all'epoca 27enne, era stata vista l'ultima volta il 20 aprile 2003, al Blockbuster di Saint-Christophe, alle porte di Aosta. Era diretta a Courmayeur, per il pranzo pasquale, ma le sue tracce si persero ad Avise, dove venne trovata la sua auto, una Panda verde.Dopo anni di ricerche, su tutti i fronti, l'avvocato della famiglia annuncia con un'inserzione a pagamento su un quotidiano nazionale l'avvio dell'iter da parte del tribunale di Aosta.Un enigma per il quale gli inquirenti hanno battuto le piste più diverse.
Dalle ricerche nel torrente Dora Baltea, vicino al quale fu trovata l'auto della donna, alla rincorsa delle segnalazioni di avvistamenti anche fuori dall'Italia. Senza esito anche le ipotesi di collegamento con Danilo Restivo e l'omicidio di Elisa Claps e la più recente 'pista turca', relativa a due trentenni che Erika aveva conosciuto durante un master in Inghilterra tra il 2001 e il 2002 .