FEDE E RELIGIONI - 24 luglio 2013, 09:49

La finestra da cui entra il futuro

All'arrivo a Rio de Janeiro il Papa bussa alla porta del cuore dei brasiliani e chiede più spazio e tutela per i giovani. Che ne sarà di noi se non ci prendiamo cura dei figli, pupilla dei nostri occhi?

La finestra da cui entra il futuro

Quando Papa Francesco è giunto a Rio de Janeiro, nel pomeriggio di lunedì 22 luglio, e ha bussato "delicatamente" al "portale del cuore" del Brasile per chiedere di entrare, loro, i brasiliani, il cuore glielo avevano già abbondantemente spalancato. E forse il piccolo fuori programma verificatosi appena entrato in città, lungo il percorso del corteo papale che, per uno scambio di corsie, si è trovato in mezzo alla folla festante, ha fatto sì che in quei pochi metri di strada si materializzasse quell'"empatia" tra Papa Bergoglio e i brasiliani destinata a segnare questo suo primo viaggio apostolico oltre i confini italiani.
Con il Pontefice circondato dal caloroso affetto della gente, al quale egli, visibilmente felice di tanto entusiasmo, rispondeva con sorrisi e strette di mano, è di fatto iniziata la ventottesima Giornata mondiale della gioventù. E Papa Francesco - che in due tweet postati tra lunedì sera e martedì mattina su @Pontifex ha definito l'incontro di Rio "un'occasione per approfondire la nostra amicizia in Gesù Cristo" e ha ringraziato i giovani e le autorità locali per la "magnifica accoglienza in terra carioca - ha subito rivolto proprio alle nuove generazioni il suo pensiero, additandole come le "finestre" attraverso le quali il futuro dell'umanità entra nel mondo. Parlava di fronte alla presidente del Brasile, Dilma Rousseff, durante la cerimonia del ricevimento ufficiale; ma è chiaro che l'immagine della "finestra" riferita alla gioventù aveva il valore di una sfida rivolta a un'intera generazione. La nostra generazione. Che "si rivelerà all'altezza della promessa che c'è in ogni giovane - ha detto - quando saprà offrirgli spazio. Questo significa: tutelarne le condizioni materiali e spirituali per il pieno sviluppo; dargli solide fondamenta su cui possa costruire la vita; garantirgli la sicurezza e l'educazione affinché diventi ciò che può essere; trasmettergli valori duraturi per cui vale la pena vivere; assicurargli un orizzonte trascendente per la sua sete di felicità autentica e la sua creatività nel bene; consegnargli l'eredità di un mondo che corrisponda alla misura della vita umana; svegliare in lui le migliori potenzialità per essere protagonista del proprio domani e corresponsabile del destino di tutti". Solo "con questi atteggiamenti - ha concluso - anticipiamo oggi il futuro che entra dalla finestra dei giovani".

p.m.

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