Fabrizio Casanova, di 41 anni, di Collegno (Torino), Vincenzo Pasquino (22) di Torino e Michele Bassu (38) di Orgosulo (Nuoro), tutti e tre 'residenti' dal 20 dicembre scorso in carcere a Torino, sono indagati dal pm aostano Luca Ceccanti per tentato omicidio e tentata rapina. Alle 10:30 di oggi hanno ricevuto, nelle loro celle, una seconda ordinanza di custodia cautelare che li 'costringerà' ad altri lunghi mesi di detenzione.
Secondo gli inquirenti della Squadra mobile di Aosta, comandanti dal dirigente Nicola Donadio, sarebbero, insieme ad almeno altre persone tuttora ricercate, gli autori dell'assalto al furgone portavalori della All System, avvenuto il 17 dicembre scorso a Pollein, sventato dalla guardia giurata Giacomo Lanzetti, che coraggiosamente svuotò il suo caricatore contro il commando di rapinatori, mentre i suoi colleghi erano rimasti intrappolati nell'autoblindo 'schiacciato' contro la massicciata. Questione di pochi minuti, ma l'intervento di Lanzetti sballò i tempi d'azione dei malviventi che, compreso il rischio di ritrovarsi circondati dalle Forze dell'ordine, desistettero dall'assalto e si diedero alla fuga. "Una fuga che per almeno tre di loro è durata solo tre giorni", sostengono oggi Donadio e la collega Fulvia Morsaniga, dirigente della Squadra mobile della Questura di Torino.
E' stata la stretta collaborazione tra le due questure, Aosta e Torino, a condurre, il 20 dicembre 2012, al 'primo' arresto di Bassu, Casanova e Pasquino. La Mobile torinese stava dando la caccia a Bassu, che era latitante per altri reati, e proprio durante un appostamento vicino al palazzo dove la polizia riteneva trovarsi il ricercato, a Rivoli, fu notato l'andirivieni sospetto di Casanova e Pasquino, che trasportarono un pesante borsone dal condominio a un'auto, che poi dopo essersi allontanata fece 'staffetta' con una seconda vettura. I due furono fermati, e si scoprì che lla borsa conteneva fucili mitragliatori e munizioni. Poi, nell'alloggio in disponibilità dei due, fu trovato Bassu.
I tre furono arrestati per detenzione di armi da guerra, e un successivo, immediato riscontro di polizia Scientifica, permise agli investigatori di accertare che quelle armi risultavano simili a quelle usate nell'assalto a Pollein. Bassu, Pasquino e Casanova restarono in carcere e le indagini proseguirono, i riscontri balistici infine confermarono che quelle armi avevano sparato proprio i proiettili diretti sia contro il furgone della All System sia contro la guardia giurata Lanzetti.
"Di qui la doppia accusa di tentato omicidio - spiega Nicola Donadio - e di tentata rapina. Due capi d'imputazione 'pesanti', ai quali siamo giunti grazie a un prezioso lavoro di sinergia. Dovevamo dare una risposta chiara alla popolazione valdostana, dopo quella notte in cui solo per un caso è stata evitata una strage. Ora cerchiamo senza sosta gli altri membri del gruppo di un commando bene organizzato, professionale, ma anche lucido e pronto a uccidere".