Tutto esaurito per lo spettacolo organizzato per le 21 di sabato 26 gennaio nell'ambito della Saison 2012/2013. Dopo la Taranta Nera, diventata un album live con distribuzione internazionale pochi mesi fa, fa il suo ingresso nella stagione culturale valdostana, a un anno di distanza, la travolgente Black Tarantella del più straordinario animatore di cose musicali partenopee, che ha prima incuriosito, poi affascinato e infine stregato personaggi come John Turturro (Passione, 2010) e ora Jonathan Demme, il regista de Il silenzio degli innocenti che, dopo aver raccontato Neil Young e i Talking Heads, ha realizzato il film, presentato ora alla Mostra del Cinema di Venezia, proprio su di lui e su Napoli, che poi sono la stessa cosa. Black Tarantella è il diciottesimo disco del sassofonista, cantautore e musicologo napoletano, a trent’anni esatti da quell’esordio che ha cambiato per sempre Napoli e la world music. Con Avitabile, in questo viaggio nell’universo sacro e profano della tarantella, musicisti e autori come Pino Daniele, Francesco Guccini, Raiz, Daby Touré, Franco Battiato e David Crosby. Oltre, naturalmente, alle potenti percussioni dei Bottari di Portici. Insieme, a raccontare una musica nomade, quella che dipinge da secoli le diverse identità del nostro Sud (dal Salento, al Gargano con la pizzica, alla costa ionica, alla Campania con le tammuriate) ma che può diventare l’esperanto sonoro di tutto il Mediterraneo, Africa compresa. In particolare, il chitarrista e polistrumentista Daby Touré, nato in Mali da una famiglia di conciatori di pelle di coccodrillo e cresciuto tra Senegal e Mauritania ascoltando Marley e i Police, torna idealmente alle sue radici e colora musicalmente di “black” questo concerto e l’idea stessa di tarantella. E alla Saison Culturelle, la Black Tarantella assume colori inediti grazie alla presenza della voce potente e ferma di Raiz (99 Posse e Almamegretta, lo scorso anno uscito con il terzo album da solista, Ya!), Touré e, naturalmente, delle percussioni vitali dei Bottari, ponte sonoro tra memoria e futuro. E tra Napoli e il resto del mondo.





