POLITICA - 05 novembre 2012, 09:30

Federation autonomiste: dal bruco alla farfalla?

Federation autonomiste: dal bruco alla farfalla?

Solo una settimana fa nel mio editoriale parlavo di nuovi progetti, di cambi di prospettiva, di evoluzioni in atto all’interno del mondo politico. Come già anticipato da Valledaostaglocal qualche settimana fa, alla luce dei forti attacchi da parte del governo centrale e della crisi di un sistema partitocratico in fase di implosione, anche Fédération Autonomiste sta risentendo di una necessità di rinnovamento e di rigenerazione politica e sembra sia alla ricerca di un nuovo corso.

Un movimento relativamente piccolo, che fa del suo radicamento territoriale un forte baluardo ed ha saputo trasformare la possibile debolezza derivante dalle sue esigue dimensioni in un’opportunità di evoluzione, favorito dalla flessibilità e dalla mancanza di ingombranti strutture gerontocratiche. Un movimento presente sulla scena politica da parecchi anni che tra evoluzioni, scissioni, fusioni ed alleanze, è stato ed è tuttora protagonista della scena politica valdostana. Un movimento che, come la maggior parte dei partiti politici di questi ultimi decenni, ha fondato la propria struttura su forti leadership personali. Inviso a certe forze politiche che spesso hanno cercato di decretarne la fine, Fédération Autonomiste ancora oggi rappresenta una parte importante nel panorama politico nostrano. Nei corridoi, anche dalle parole dello stesso assessore, si parla informalmente della nascita di “un nuovo movimento di persone e associazioni che sappia difendere il buon diritto della Valle d’Aosta ad esistere come Regione di speciale Autonomia della Repubblica Italiana così come previsto e sancito dalla nostra Carta Costituzionale”.

Ho personalmente avuto l’occasione di partecipare qualche giorno fa ad un abbozzo di progetto, una riunione consultiva “costituente” preliminare, che dovrà seguire il rito della politica ed essere ratificata dagli organi direttivi del movimento. La cosa interessante è stato riscontrare il peso specifico della politica dei partiti presente all’incontro: oltre sessanta persone tra imprenditori, commercianti, giovani, liberi professionisti e rappresentanti dell’associazionismo sportivo e culturale in cui il mondo politico, senza essere parte predominante, era rappresentato in misura equivalente come tassello di un grande progetto ambizioso e concreto.

Sul tavolo di discussione, moderato dal coordinatore e segretario regionale di Féd Claudio Lavoyer, progetti e temi concreti e la voglia di mettere a disposizione le proprie energie per difendere le prerogative della nostra Regione e creare una “prossima” (tema a me molto caro) Valle d’Aosta, reinterpretata alla luce del contesto attuale. La scommessa? Mettere insieme una grande lista civica regionale con persone competenti e credibili, che si misurano quotidianamente nei diversi campi di attività e che abbiano voglia di dialogare con il mondo politico, che in questo modo diventa una parte del tutto.

La prossima Valle d’Aosta dovrà svilupparsi in un clima di dialogo, spesso mancato all’appello negli anni passati; serve un processo di rigenerazione politica ed una vera e propria ricostruzione morale e civile, che sconfigga l’immobilismo politico ed economico e che al concetto di “contro” sostituisca il valore del confronto, per difendere ciò che siamo e ciò che dovremo diventare. Ho avuto modo di appurare che gli strumenti e le risorse ci sono. E’ una sfida impegnativa.

Fédération Autonomiste sarà in grado di farsi interprete dell’impellente necessità di rinnovamento e di andare oltre al concetto di partito fine a sé stesso? Sarà capace di essere parte di un vero progetto di cambiamento? Ai posteri l’ardua sentenza. In tempi neanche troppo lontani.

tonelli.rene@gmail.com

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