C’è un tempo che non si misura con l’orologio, ma con il cuore. È il tempo delle ricorrenze che tornano puntuali ogni anno, come la festa della SS. Trinità a Gressoney-La-Trinité, dove la spiritualità si intreccia con la memoria e la bellezza del vivere insieme.
Domenica 15 giugno, il piccolo paese walser ai piedi del ghiacciaio del Lys si è stretto attorno alla Santa Messa celebrata da Don Ugo Casalegno, affiancato dal collaboratore pastorale Sami Sowes, in una chiesa gremita di fedeli, autorità civili e militari, e volti familiari. Tanti, tantissimi, a dimostrare che la montagna sa ancora riunirsi con semplicità e devozione.
A rendere ancor più sentita la celebrazione è stata la processione per le vie del paese, accompagnata dalla banda La Lira di Issime, diretta dal maestro Enrico Montanari, e da un numeroso corteo in costume tradizionale, testimoni silenziosi e vividi di una cultura che non si lascia dimenticare. I bambini, splendidi nei loro abiti storici, hanno portato allegria e freschezza, esibendosi nei balli conclusivi con la cura di chi sa di appartenere a qualcosa di prezioso.
A Gressoney-La-Trinité, in questa domenica di giugno, la fede è tornata a farsi rito, la cultura a farsi corpo, e la comunità a farsi famiglia.