CRONACA - 27 agosto 2024, 18:40

Abusi sulla sorellina: una condanna di gravità agghiacciante con sincero pentimento

È stata pronunciata oggi la condanna per il 28enne del Sopraceneri, ritenuto colpevole di aver abusato sessualmente della sorellastra per anni

La Corte delle Assise criminali di Lugano ha inflitto una pena di sette anni e mezzo di carcere, con l'aggiunta di un trattamento ambulatoriale per la cura della pedofilia e il divieto a vita di partecipare ad attività a contatto con minorenni.

Il caso riguarda abusi che si sono verificati tra il 2017 e il 2023, iniziati quando la vittima aveva solo otto anni. L'uomo è stato accusato di ripetuta violenza carnale, incesto, atti sessuali con fanciulli, coercizione sessuale e pornografia.

Il giudice Amos Pagnamenta ha sottolineato che, nonostante la difficoltà di quantificare il numero esatto di episodi, la gravità dei fatti è inconfutabile. La vittima è stata giudicata totalmente credibile e la Corte non ha motivo di dubitare delle sue dichiarazioni. È emerso che l'imputato ha esercitato una forte coercizione, sfruttando la sua posizione di fratello maggiore per costringere la sorellina a subire in silenzio gli abusi.

Pagnamenta ha descritto i reati come odiosi, poiché compromettono gravemente lo sviluppo sano dei bambini. L'aggravante, sottolineata dal giudice, è che la vittima avrebbe dovuto guardare il fratello come un esempio protettivo, e non come un aggressore.

Nonostante la gravità delle accuse, la Corte ha tenuto in considerazione il sincero pentimento dell'imputato, il suo giovane vissuto e la sua disponibilità a collaborare e a farsi curare. Questo ha portato alla concessione di un'attenuante per il suo sincero pentimento.

Nel dibattimento, la pubblica accusa aveva richiesto una pena di 11 anni e mezzo, mentre la difesa aveva proposto cinque anni di detenzione. Alla fine, la condanna riflette una valutazione complessiva dei fattori attenuanti e aggravanti, confermando l'orrore dei crimini commessi e il riconoscimento della volontà di risarcire la vittima.

red