Questa volta desidero sia la stessa interprete Montserrat Rajadell a farci da “guida” in tutti i sensi, raccontandoci la sua vita in prima persona, quindi mi son solo fatto "revisore" del suo testo, cercando sempre di non stravolgere il suo pensiero, e come voi mi lascerò trasportare dal suo appassionante racconto, anche perché mi tocca molto da vicino ... in quanto sembra quasi una biografia rovesciata del nostro primo incontro, che riflette in modo scherzoso ed ironico il mio animo inquieto e il suo stile di vita più pacato e professionale, a conferma che non ci si incontra mai per caso!
Montserrat é la montagna santa della Catalogna perché li si trova il santuario-basilica della Madonna Nera di Montserrat che é la protettrice della Catalogna. Quando io ero piccola, la Spagna era un paese di grande tradizione cattolica ed era molto abituale di dare alle bimbe, come nome di battesimo, il nome di questa montagna.
Adesso non si usa più giacché é un nome molto lungo “Mont-se-rrat”, e anche perché alla gente oggi non piacciono molto i nomi religiosi....”
A me piace tantissimo il mio mestiere di guida turistica perché é un lavoro che anche se pare sia ripetitivo, non lo é. É invece molto creativo in quanto anche se racconti sempre le stesse cose, ogni giorno lo fai in un modo diverso, é un mestiere che mi ha dato tante soddisfazioni e anche qualche amarezza. Ho conosciuto molta gente, di paesi diversi, ho imparato molte cose e mi ha fatto anche crescere come persona.
Ho fatto gli studi serali di tecnico turistico all’università, mentre la mattina lavoravo in una ditta di acciaio inossidabile.
Mi sono trovata davanti a situazioni diverse, a volte divertentissime, a volte incredibili, però vere … e siccome Lodovico mi ha chiesto di scrivere qualcosa sulla mia vita e sulla mia professione, vengo a raccontarvi la storia di uno dei turisti più particolari che ho conosciuto lungo la mia vita, un personaggio indimenticabile che ho visto di persona soltanto due volte, e per il quale sono diventata la “sua cara amica della Spagna”.
Era negli anni novanta, e stavo guidando un gruppo di una banca torinese, dove alcuni impiegati “scelti” erano stati premiati a venire a Barcellona per un week-end.
Per tre giorni mi ha massacrato con le sue domande! A quel tempo avevo appena cominciato a fare la guida, avevo poca esperienza e pensavo che fosse una persona molto curiosa che voleva sapere tutto. Se un individuo così mi capitasse adesso, lo liquiderei cortesemente in pochi minuti, perché molto “normale” non lo era …
Quando si va a Montserrat, si fa una lunga spiegazione sul pullman e una volta arrivati al monastero, si compie una piccola visita esterna e dopo la gente ha tempo libero per fotografare, visitare la Madonna, andare a farsi un caffè e a comprare qualche souvenir.
Stavamo tutti per ripartire, ma a me mancava una persona, (Montserrat é un posto isolato e non potevo mica lasciarla li), così sono andata a vedere se per caso avesse sbagliato pullman, però le altre guide non avevano nessuna persona in più … e dopo forse 20 minuti arriva il signorino con tutte le corde, correndo come un matto e mi chiede scusa perché era andato a scalare “Il Cavall Bernat” che è il monolito più famoso di Montserrat, dove l’arrampicata é molto difficile.
Ho pensato quindi che mi stesse prendendo in giro, perché in due ore, due ore e mezza al massimo quanto è durata la nostra visita, non si può fare questo monolito. Evidentemente gliel’ho detto e lui mi rispose che è uno scalatore e mi allungò un biglietto da visita dove lessi: “Lodovico Marchisio, accompagnatore titolato del CAI”, e che se non ci credevo, una volta a casa mi avrebbe mandato le fotografie della scalata! Come “????” avevo un alpinista sul pullman, quasi guida di montagna che si avvicinava al mio lavoro di guida turistica, e non lo sapevo....
Dopo cominciò, penso per farsi perdonare, a dirmi che lavorava in banca, però che non era come gli altri, perché a lui avevano offerto il viaggio in quanto aveva scritto un libro di montagna e così aveva vinto questo viaggio premio e che se gli davo il mio indirizzo mi avrebbe mandato il libro! E il libro é arrivato... e le fotografie anche!
Una volta che ero in vacanza in Italia, mi sono fermata con la mia famiglia a casa sua a Grugliasco, a cena, e lui e sua moglie hanno dormito sul pavimento per lasciare dormire noi nel loro letto! È stata l’unica volta che sono riuscita ad andarlo a trovare in quanto ogni volta che ho avuto un gruppo di Torino, pur sottolineando che avevo un amico a Grugliasco, evidentemente il territorio limitrofo a Torino è vasto e mica tutti potevano conoscerlo, però una volta ho trovato un gruppo di ragazzi che lo conoscevano.
Erano i “ragazzi del 2006” che avevano partecipato come volontari alle Olimpiadi Invernali a Torino, e come premio avevano loro offerto un viaggio a Barcellona... e questi lo conoscevano, perché li aveva condotti in montagna, in posti talmente difficili e da temerari, che non se li dimenticheranno più!
Sono molto contenta di averlo fra i miei amici, e penso che forse se il mio nome non fosse stato il nome di una montagna... le cose sarebbero andate in un altro modo... perché solo un matto della montagna come lui, può fare e pensare queste cose e parlando di lui ho però percorso un tratto importante della mia vita, più che se avessi scritto la mia biografia come lui voleva!