Durante una gita di scialpinismo, una valanga si stacca all'improvviso. Ne esci, non sai bene come, senza un graffio. Ma il tuo compagno di uscita rimane sepolto nella neve. Dopo aver allertato i soccorsi, il tempo stringe: i primi 15 minuti sono cruciali. Bisogna iniziare la ricerca con l'Artva, l'apparecchio per la ricerca dei travolti in valanga, la sonda e la pala. L'inverno è ancora lontano, ma il progetto Vr-Avalanche consente di immergersi in una simulazione, con la realtà virtuale 3D, e provare un'esperienza da evitare, ma in cui ci si potrebbe trovare.
Il progetto Vr-Avalanche è stato realizzato dalla Fondazione Montagna Sicura di Courmayeur, con la collaborazione del soccorso alpino valdostano, nell'ambito del programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Francia Alcotra "Pitem Risk". È destinato ai ragazzi delle scuole e al pubblico, che potranno sperimentare cosa succede nel mezzo di una valanga. Da ottobre, sono in programma 30 atelier formativi nelle scuole superiori della Valle.
Il progetto Vr-Avalanche è stato realizzato dalla Fondazione Montagna Sicura di Courmayeur, con la collaborazione del soccorso alpino valdostano, nell'ambito del programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Francia Alcotra "Pitem Risk". È destinato ai ragazzi delle scuole e al pubblico, che potranno sperimentare cosa succede nel mezzo di una valanga. Da ottobre, sono in programma 30 atelier formativi nelle scuole superiori della Valle.
L'obiettivo "di questo percorso didattico è di sensibilizzare il grande pubblico, partendo dai giovani, sul pericolo delle valanghe. È uno strumento con tecnologia 3D immersiva, che unisce tecnologia e prevenzione", sostiene il presidente della Regione, Erik Lavevaz.