Buongiorno cari amici, oggi vi parlo del poeta, saggista e critico d'arte André Breton (Tinchebray, 1896 - Parigi 1966), il quale fu il principale teorico del Surrealismo. Si tratta di un movimento letterario e artistico, che poneva attenzione all'irrazionale, all'inconscio e ai sogni. Nel 1924 Breton, influenzato dagli studi di Sigmund Freud (1856-1939) relativamente alle analisi psicoanalitiche che egli fece sul significato dei sogni, e dal movimento artistico del Dadaismo, pubblicò il Primo Manifesto del Surrealismo, nel quale venne dichiarato il pensiero surrealista:
Partendo dall'idea che l'inconscio si rivela soprattutto tramite il sogno, si è pervenuti alla conclusione che la surrealtà non è altro che una realtà superiore, nella quale lo stato di veglia e quello del sogno si compenetrano. Il Surrealismo venne applicato sia in ambito letterario che artistico e riconosciuto come un processo, che si realizza senza il controllo della ragione, definito da Breton automatismo psichico puro.
Scrisse Breton: "Credo alla fortuna soluzione di quei due stati, in apparenza così contraddittori, che sono il sogno e la realtà, in una specie di realtà assoluta, di surreale, se così si può dire".
Fu tramite la poesia che Breton si avvicinò ai movimenti culturali, creando altresì un connubio tra l'arte e la letteratura. Fra gli artisti che aderirono al movimento surrealista, facendo ricorso al sogno e all'inconscio, ci furono René Magritte, Joan Mirò, Max Ernst e Salvador Dalì, che tra l'altro Breton conobbe nel 1927, instaurando una profonda amicizia.