Si dovrà rompere uno specchio, passare sotto una scala, rovesciare il sale. È il "percorso anti-superstizione" che, venerdì 13 agosto, GiocAosta ospiterà nella sua 13esima edizione, con tanto di diploma che sarà rilasciato dal Cicap, il Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze. Il festival del gioco dei grandi torna ad Aosta per la sua edizione numero 13 e gioca claim, promozione e attività sulla (s)fortuna. L'appuntamento è ad Aosta, in piazza Émile Chanoux, dalle 18 di giovedì 12 alle 18 di domenica 15 agosto.
"Quest'anno partiamo molto carichi proprio grazie all'edizione dello scorso anno- dice Joël Gerbore, presidente di Aosta Iacta Est- Il nostro è un progetto collettivo con una rete estesa ai partner, il cui numero è aumentato proprio perché nel 2020 non ci siamo fermati". Il 13 porta fortuna, e per questo tante attività ruoteranno attorno al motto di questa edizione. Torneranno l'escape room, già esaurita, così come la caccia al tesoro notturna, divisa in due turni. Torneranno i tornei, con la novità di una gara di puzzle. "Giocare dappertutto" porterà il gioco anche lontano dal centro, verso l'area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans o nel sottotetto della cattedrale. La forza di GiocAosta sono i volontari, che anche quest'anno saranno circa 300.
Il 13 porta fortuna, e per questo tante attività ruoteranno attorno al motto di questa edizione. Torneranno l'escape room, già esaurita, così come la caccia al tesoro notturna, divisa in due turni. Torneranno i tornei, con la novità di una gara di puzzle. "Giocare dappertutto" porterà il gioco anche lontano dal centro, verso l'area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans o nel sottotetto della cattedrale. La forza di GiocAosta sono i volontari, che anche quest'anno saranno circa 300.
Partner della manifestazione, con un contributo di 11.000 euro a testa su un budget di circa 50.000, sono la Regione, il Comune di Aosta e la Fondazione Crt di Torino. "GiocAosta rappresenta il senso della comunità- dice Samuele Tedesco, assessore comunale alla Cultura- e arrivata a 13 anni è quasi un'adolescente". Cristina De la Pierre, sovrintendente regionale ai Beni e alle Attività culturali, sottolinea come la manifestazione "raccolga un pubblico vasto, raggruppando un po' tutti, dai bambini agli adulti. Stimola il desiderio di restare insieme".