Come ogni venerdì, dopo la riunione della cabina di regia ministero della Salute-Iss sull'andamento del coronavirus in Italia, sono stati decisi i colori per le regioni in base alla fascia di rischio. In giornata il ministro della Salute Roberto Speranza firmerà le ordinanze che entreranno in vigore da lunedì 3 maggio. Pochi i cambi, dopo il pieno di regioni gialle della scorsa settimana e le riaperture del 26 aprile. Rimangono, comunque, anche alcune zone rosse local. VALLE D’AOSTA - Dall’arancione passa al rosso: sarà l'unica regione nella fascia di rischio più alta.
A lato il grafico di Luca Fusaro, Dottore Magistrale in Economia Applicata, Dottore Commercialista e Analista di Dati che da inizio pandemia elabora dati sul Covid-19, che evidenzia l'incidenza dei nuovi casi ogni 100.000 abitanti nell'ultima settimana. Le barre hanno lo stesso colore delle regioni stabilito oggi dal Ministro Speranza.
Solo un impegno collettivo – dichiara il Presidente Erik Lavevaz - può permettere la riduzione del numero di casi. L’attenzione di tutti è indispensabile per far diminuire le occasioni di contagio: occorre rispettare le regole per permettere ad ognuno di tornare a lavorare e a vivere. Pensare che tutto sia finito può avere come effetto unicamente il prolungamento dell’emergenza: invece dobbiamo sforzarci tutti per permettere all’economia di ripartire, con tempi che sono dettati dall’emergenza sanitaria. I dati migliorano e la campagna vaccinale sta ottenendo i primi risultati, ma la strada verso la normalità è ancora lunga: solo insieme possiamo affrontarla, facendoci carico anche di tutti coloro che stanno pagando il prezzo più caro dal punto di vista economico e sociale.
Dopo il confronto con l’Unità di supporto, il Presidente Erik Lavevaz ha quindi firmato un’ordinanza che contestualizza la “zona rossa” nella specificità del territorio valdostano e della situazione epidemica.
L’uscita dal territorio del proprio Comune è consentita unicamente per ragioni di salute, lavoro, necessità e per fruire di servizi attività non sospesi che non sono presenti nel proprio Comune di residenza o domicilio. In considerazione della specificità della situazione, l’ordinanza consente l’apertura delle attività commerciali di dettaglio e dei servizi alla persona, nello stretto rispetto delle regole di distanziamento e di divieto di ogni forma di assembramento.