Sovrintendenza, storici, ricercatori, appassionati di storia antica, sono in stato di shock, per loro è stato un atto sacrilego. Ni si capacitano che ci sia chi abbia profanato la secolare tomba che conteneva i resti mortali del mitico Guerriero Celtico, riconducibile alla cultura celtica di Hallstatt, che da una mezza dozzina di anni si oppone con la spada nella faretra al cantiere per l’ampliamento dell’ospedale Parini di Aosta. Per i salassi avversari del celtico oggi è giorno di festa di baldoria Dal primo sopralluogo avvenuto con l’ausilio di fotoelettriche e torce a mano pare sia stato trafugato l’intero scheletro.
Dopo migliaia di anni però è stato sconfitto. Nella fretta, o a causa dell’oscurità, (l’area è parzialmente illuminata dai lampioni di via Parigi, di via Guedoz e di viale Ginevra, ndr.) i tombaroli avrebbero danneggiato anche la tomba. Gli inquirenti stanno vagliando a 360 gradi le ipotesi: tombaroli che hanno agito su commissione; dichiarazione di guerra di chi stanco di aspettare la ripresa dei lavori nel cantiere.
Pronta la replica di Paolo Pierini, Vicepresidente Comitato ValléeSanté che propugna un nuovo ospedale tanto da dire con una buona dose di sana logica: “E allora perché avere due blocchi, uno vecchio ed uno nuovo, separati da una strada, con costi di gestione maggiori e spreco di risorse umane e materiali? Perché non fare un parco archeologico serio ed attraente ed un Ospedale unico periferico, nel verde, ecosostenibile, che rispetti normative e requisiti ambientali, architettonici, spaziali, con criteri di efficienza ed economicità con perlomeno gli stessi costi e gli stessi tempi? Allora ci chiediamo: che cosa c'è dietro che non sappiamo o non capiamo?”
E così aspetta oggi, aspetta domani, il cantiere è fermo ed il Guerriero celtico dormiva sonno sereni fino a che la notte scorsa qualcuno l’ha sconfitto e come un trofeo di stambecco o camoscio si è portato via le ossa prima che albeggiasse l'inizio di aprile.
Davvero una strana coincidenza.