Il sempre più raro génépy bianco si coltiva soprattutto nella vallata di Cogne e, in particolare, a Valsavarenche.
Ed è proporio in località Bois de Clin, in Valsavara, che opera l’azienda agricola 'Da Emy', che coltiva e vende da quindici anni la pianta aromatica con la quale si ottiene il celebre liquore valdostano.
Emilia 'Emy' Berthod cominciò a coltivare génépy quindici anni fa, nel 2001, dopo aver letto un annuncio sul mensile regionale 'L’Informatore Agricolo'; l'Amministrazione regionale cercava agricoltori disposti a dedicare tempo e fatica a una coltivazione sperimentale di Artemisia umbelliformis, il génépy bianco, per l'appunto.
“Mi piaceva l’idea di lavorare la terra – racconta Emily sul sito di eccellenze valdostane 'Tascapan' – e di fare un’esperienza nuova. Mi sono buttata nell’avventura con entusiasmo: il primo anno ho piantato duecento piantine e già a partire dal 2002 ho deciso di metterne diecimila”.
Coltivare génépy non è facile, e oltretutto non c'è una lunga tradizione agricola di questa pianta. Il grosso del lavoro si concentra fra aprile e luglio, poi prosegue in autunno con il diserbo manuale. Da alcuni anni 'Emy' organizza visite guidata nel suo campo, che si concludono con una degustazione o una tisana calda di génépy.
A Valsavarenche l'Artemisia sembra trovarsi particolarmente a proprio agio, infatti il botanico Pignatti nella sua opera 'Flora d'Italia' fa notare che benché l'Artemisia umbelliformis si spinge generalmente fino a 3000 di quota, ma in Valle arriva anche sulla Grivola, fino a 3700 metri. Così l'idea di Emilia Berthod di coltivare, essiccare e confezionare a Valsavarenche le piantine di Genepì bianco sembra convincere anche per questo.