Aosta Capitale - 29 dicembre 2025, 17:49

Aosta: Educazione all’affettività, la maggioranza comunale si nasconde dietro l’astensione

Nel dibattito sul bilancio e sul DUP, la maggioranza aostana sceglie l’astensione come scudo, senza indicare strade percorribili per le politiche educative. L’assessora Sapinet ribadisce un approccio concertativo e condivisibile con le scuole

Il sindaco Rocco e Alina Sapinet, Assessora all’Istruzione, allo Sport e Benessere con competenza in materia di Istruzione e Sport

È il consueto copione: mozione sul tavolo, dibattito acceso per le apparenze e poi… astensione della maggioranza. Una mossa che sembra più una fuga strategica che una posizione politica, lasciando in sospeso una città e le scuole su come affrontare temi concreti come l’educazione all’affettività.

La vicesindaca Valeria Fadda prova a riempire il silenzio con parole altisonanti: «L’educazione all’affettività è una scelta politica chiara, non un tema neutro né occasionale. Ed è una scelta che il Comune di Aosta porta avanti da anni, con responsabilità e coerenza». Poi arriva l’immancabile rivendicazione istituzionale: «Oggi in Consiglio non si discuteva solo il bilancio, ma anche il DUP… È lì che questa Amministrazione colloca l’istruzione come pilastro della crescita individuale e collettiva». Bene, ma per i cittadini e le scuole? Silenzio.

Qui entra in scena Alina Sapinet, l’unica a mettere la politica sul terreno della concretezza: «Il Comune non ha competenza sui programmi scolastici e non intende sostituirsi alla scuola. Al contrario, riteniamo che temi come l’educazione all’affettività possano essere affrontati solo attraverso una concertazione seria e rispettosa con la Sovraintendenza regionale agli Studi e con le singole istituzioni scolastiche. È questo il terreno su cui si costruiscono politiche educative efficaci, non con imposizioni o scorciatoie». Tradotto: meno chiacchiere, più lavoro di squadra.

Sapinet va dritta al punto, ricordando che educazione all’affettività significa libertà, autodeterminazione, uguaglianza e contrasto a ogni forma di violenza. «È parte di un’idea di scuola pubblica che non lascia indietro nessuno e che forma cittadini consapevoli, capaci di vivere le relazioni come spazio di rispetto e non di sopraffazione». In poche parole, la differenza tra le parole di facciata e le azioni concrete è tutta qui.

In attesa che la maggioranza decida se guidare davvero la città o continuare a coprirsi dietro l’astensione, Sapinet porta un po’ di ossigeno: visione chiara, metodo condiviso e pragmatismo. Un dettaglio che, tra le luci e ombre del Consiglio comunale, fa la differenza.

pi.mi.