Governo Valdostano - 27 dicembre 2025, 08:00

Speranza Girod, tra innovazione e tradizione: la sfida dell’agricoltura valdostana nel 2026

Eletta con grande consenso popolare, l’assessora all’Agricoltura e Risorse naturali Speranza Girod presenta le linee guida per il 2026: resilienza, sostenibilità, innovazione e valorizzazione delle eccellenze territoriali, tra strategie concrete e una visione partecipata della montagna valdostana

Speranza Girod

Seduta sulla poltrona dell’Assessorato all’Agricoltura e Risorse naturali, Speranza Girod, già sindaca di lungo corso di Fontainemore e seconda più votata dietro al Presidente della Regione, apre il suo intervento con un sorriso: «C’est un honneur et une responsabilité de représenter notre agriculture et nos ressources naturelles.»

In un contesto segnato da trasformazioni ambientali, tecnologiche e socio-economiche sempre più rapide, l’Assessora definisce subito i cardini della programmazione: modernizzazione, sostenibilità e valorizzazione delle eccellenze territoriali. «L’agriculture valdôtaine doit rester compétitive tout en préservant son identité», sottolinea, guardando idealmente verso le montagne che proteggono i suoi paesaggi.

Tra i temi caldi, emerge la sfida della media montagna, esposta al rischio di abbandono ma vitale per il presidio del territorio: «Nous devons soutenir ces exploitations pour protéger la biodiversité et prévenir le risque d’érosion», spiega Girod, promettendo misure a superficie, aiuti strutturali e contributi mirati per sostenere la redditività delle aziende e la competitività delle filiere.

Un problema che non passa inosservato è la carenza di manodopera agricola: «C’est un défi commun à toutes les Alpes», dice l’Assessora, «mais nous travaillons à renforcer la formation et à faciliter la rencontre entre l’offre et la demande de travail.» E aggiunge con un pizzico di ironia: «Et si la technologie peut réduire un peu le travail manuel, je ne dirai pas non !»

Sulla scia dell’efficienza, Girod insiste sulla semplificazione dei procedimenti: «Più chiari e accessibili sono gli strumenti di sostegno, più le aziende possono investire e crescere», afferma, con riferimento ai settori chiave: allevamento bovino e filiera della Fontina DOP, viticoltura eroica, ortofrutta e produzioni tipiche di nicchia. Come dire che même les vaches méritent un peu d’attention, n’est-ce pas ?

Il cambiamento climatico è affrontato con pragmatismo: eventi estremi, siccità, instabilità dei versanti e nuove pressioni biotiche richiedono resilienza e misure preventive. «Nous devons investir dans l’irrigation, les infrastructures rurales et la recherche de solutions adaptées au climat», ribadisce Girod.

Ma l’Assessora non dimentica la dimensione turistica e culturale: «L’agriculture et le tourisme doivent marcher main dans la main. Le produit de qualité, l’agritourisme, la vente directe et les filières courtes sont nos ambassadeurs dans le monde.» Il messaggio è chiaro: promuovere il territorio significa valorizzare ogni piccolo tesoro alpino.

Formazione e innovazione restano centrali: collaborazione con l’Università della Valle d’Aosta e l’Institut Agricole Régional, ricerca, trasferimento tecnologico e aggiornamento professionale, senza dimenticare la gestione delle risorse idriche e la manutenzione del patrimonio boschivo. «Il lavoro dei cantieri forestali con i consorzi di miglioramento fondiario garantisce cura e valorizzazione del territorio», ricorda l’Assessora.

E se il discorso sembra troppo tecnico, Girod non manca di ironia: «On travaille dur, mais toujours avec le sourire, parce que la montagne nous le rend bien !»

Il 2026 sarà quindi un anno di innovazione, sostenibilità e modernizzazione, con l’obiettivo di consolidare la competitività del comparto agricolo e forestale, valorizzare le eccellenze territoriali e promuovere una gestione responsabile delle risorse naturali. Come sottolinea l’Assessora: «Seul un travail coordonné entre administrations, entreprises et citoyens permettra de réussir.»

Speranza Girod conferma così il suo impegno per una governance partecipata e inclusiva, pronta a costruire un modello di sviluppo equilibrato, duraturo e pienamente valorizzante le caratteristiche uniche della Valle d’Aosta.

pi.mi.