CULTURA - 05 dicembre 2025, 14:30

France2 in Valle d’Aosta, una finestra si riapre finalmente sulla tv francese

Dopo anni di silenzio televisivo francofono in Valle d’Aosta, l’assessore Erik Lavevaz e il presidente della Commissione Corrado Jordan rilanciano il dialogo con la Francia per riportare France 2 e altre emittenti sul territorio, valorizzando l’identità bilingue e il patrimonio culturale della regione

Finalmente qualcuno sembra essersi preso a cuore un problema che per troppi anni è rimasto sullo sfondo: la trasmissione dei canali francofoni in Valle d’Aosta. E questi due “qualcuno” rispondono al nome di Erik Lavevaz e Corrado Jordan.

L’occasione è stata un incontro ufficiale con un ministro della Repubblica francese, durante il quale Lavevaz ha illustrato le priorità del nuovo governo regionale per promuovere la Francophonie in Valle d’Aosta. Non solo scuole bilingui, programmi culturali, formazione internazionale per gli studenti. Ma anche, e forse soprattutto per molti cittadini, la possibilità di rivedere France 2 e altre emittenti francofone nelle case valdostane, quelle zone in cui il segnale negli ultimi anni è praticamente scomparso.

Erik Lavevaz (secondo da ds)

Corrado Jordan spiega con chiarezza che si tratta di capire finalmente, e una volta per tutte, come poter ritrasmettere il canale francese e in generale tutti i canali francofoni in quei territori dove la ricezione è problematica. Non è solo questione tecnica: è questione di identità. Di diritto culturale. Di continuità linguistica. La Valle d’Aosta non è solo montagne, castelli e panorami: è un pezzo d’Europa che parla due lingue, e quel francese sparito dal televisore rappresenta una ferita aperta nel tessuto culturale regionale.

Non è la prima volta che Jordan porta la questione all’attenzione di chi può fare la differenza. Già durante l’assemblea dei parlamenti francofoni ad Andorra dei Pirenei aveva consegnato a tre senatori francesi un documento, quasi una piccola risoluzione, proprio sul tema della trasmissione dei canali francofoni. Ora, con Lavevaz al fianco, il percorso sembra finalmente più concreto: c’è un interlocutore, c’è volontà politica, e soprattutto c’è chi non lascia cadere nel vuoto le istanze della comunità.

Il dialogo con la Francia ha toccato anche altri aspetti: l’adesione della Valle d’Aosta all’Organisation internationale de la Francophonie, la promozione dell’educazione bilingue nelle scuole regionali e il rafforzamento della diffusione della cultura francese nel territorio. Tutti elementi che, messi insieme, raccontano un progetto più ampio: non solo televisione, ma identità, radici, appartenenza.

Corrado Jordan

In altre parole, chi vive qui, chi è cresciuto con il francese come seconda lingua, può finalmente sperare che il giorno in cui la fiammella di Antenne2 tornerà a illuminare i nostri schermi non sia solo un sogno. E dietro questa speranza ci sono nomi concreti: Lavevaz e Jordan, che hanno deciso di non girarsi dall’altra parte. Che, con impegno e perseveranza, hanno deciso che la Valle d’Aosta merita di vedere e sentire anche il suo francese, quello vero, senza compromessi.

Un passo piccolo? Forse. Ma decisamente significativo. Perché in una regione bilingue, ogni segnale che torna a casa, ogni parola in francese che risuona sulle onde televisive, è un passo verso il riconoscimento pieno della propria identità. E finalmente qualcuno sembra voler fare sul serio.

pi.mi.