Il mese di novembre si chiude con un incasso da 5.758.721 euro per il Casinò di Saint-Vincent, cifra che sulla carta può sembrare solida, ma che in realtà nasconde un arretramento evidente: 411.152 euro in meno rispetto allo stesso mese del 2024, pari a un calo del 6,66%. Una flessione che racconta molto più di un semplice scostamento statistico. Racconta abitudini che cambiano, stagioni che non ingranano, una clientela che entra più di prima ma spende meno, come se l’aria fosse diventata più leggera nel portafogli e più pesante nelle scelte.
A pesare sono soprattutto i giochi da tavolo, che perdono 277.436 euro e si fermano a 2.461.403. Non va meglio alle slot machine, tradizionale polmone della casa da gioco, che registrano un calo di 133.717 euro e chiudono il mese a 3.297.318 euro. Eppure gli ingressi crescono: 31.138 persone, 3.392 in più rispetto a novembre 2024. Più gente entra, meno soldi restano sul tappeto verde. È un paradosso che si commenta da solo, e che oggi pesa più di ieri.
Eppure il 2025, finora, non è stato un anno da dimenticare. I primi undici mesi segnano infatti un trend positivo: 67.768.437 euro di introiti lordi, con un incremento di 2.355.369 euro rispetto all’anno precedente, pari al +3,6%. Una crescita che si regge su due gambe quasi equivalenti: 28.865.329 euro arrivano dai tavoli e 38.903.108 dalle slot. Anche qui gli ingressi raccontano un movimento costante: 311.260 persone varcate le porte del Casinò a fine novembre, 12.693 in più rispetto al 2024. Segno che la struttura continua a essere un magnete, anche in un’epoca in cui il gioco online sottrae senza rumore una fetta sempre più ampia di abitudini.
Nel quadro generale, spicca un’altra tendenza, questa volta nettamente positiva: quella del Grand Hotel Billia. A novembre gli introiti delle vendite dirette sono stati di 641.576 euro, ben 259.232 in più rispetto allo stesso mese del 2024, un +67,8% che non ha bisogno di troppi commenti. Anche il progressivo annuo è più che confortante: 6.680.452 euro nei primi undici mesi, in aumento di 1.640.338 euro (+31,42%). L’occupazione media delle camere resta però un segnale da interpretare: il 49%. Quasi metà hotel pieno, metà vuoto. Dipende se guardiamo il bicchiere o la stanza.
Questi numeri, presi insieme, restituiscono l’immagine di una struttura che vive una duplice verità: il Casinò rallenta, l’hotel accelera. Le luci non si spengono, ma illuminano un paesaggio più complesso di quanto la contabilità lascerebbe immaginare. E forse è proprio qui che si misura il carattere umano della vicenda: nei numeri che non bastano più a spiegare il senso di un luogo che da decenni rappresenta non solo un’azienda, ma un pezzo di identità valdostana. Il Casinò di Saint-Vincent resta un osservatorio privilegiato sul cambiamento: della società, dei consumi, del modo di divertirsi. Basta avere il coraggio di leggerlo per ciò che dice davvero.