CULTURA - 02 dicembre 2025, 14:41

Le donne valdesi nella Resistenza

Storie, voci e memorie nei nuovi progetti teatrali del Teatro Angrogna per il 2026

Il Teatro Angrogna sta definendo il ricco mosaico delle proposte drammaturgiche e musicali previste per il 2026, un percorso culturale che coinvolgerà Associazioni, Chiese Valdesi e Comuni del Pinerolese, con aperture significative anche oltre i confini territoriali. Il nuovo cartellone si prepara a mettere in dialogo memoria, identità e sperimentazione artistica.

Saranno otto gli spettacoli in programma. Accanto ai testi ormai consolidati – Barbèt, Jenny Cardon, Siamo sempre sotto processo, Migranti e Li Valdés – entreranno in scena tre novità assolute. La prima è il concerto Farfilò 3: chansons de la tradition populaire en deça et au delà des Alpes, un viaggio musicale tra le radici popolari dei due versanti alpini. Le altre due sono produzioni definite come “teatro-canzone”, nel solco della lezione di Giorgio Gaber: Le donne sempre donne sono (titolo provvisorio) e Bianca, Jenny e le altre: donne valdesi nella Resistenza, un omaggio alle figure femminili che, spesso lontano dai riflettori, contribuirono in modo decisivo alla lotta partigiana.

Il programma 2026 prevede tra le 12 e le 15 rappresentazioni, un numero più contenuto rispetto alle 24 messe in scena nel 2025. Il debutto avverrà l’8 gennaio al Teatro Toselli di Cuneo, su invito dell’Unitre locale, con Migranti e migrazioni di ieri e di oggi. La stagione si chiuderà in agosto a Maniglia, in Val Germanasca, nell’appuntamento ormai tradizionale con la Chiesa di Perrero (To), dove andrà in scena Bianca, Jenny e le altre, una riflessione teatrale sulle donne valdesi che affrontarono rischi e persecuzioni per sostenere la Resistenza.

Il momento centrale dell’intera stagione sarà la tournée francese prevista tra il 6 e il 13 luglio. Farfilò approderà ai piedi del Mont Ventoux, da Beaumes-de-Venise a Bédoin, mentre Les Vaudois: histoire et chants d’un peuple-église sarà presentato a Chambon-sur-Lignon, in Alvernia. Qui la compagnia sarà ospite di una comunità simbolo della solidarietà europea: durante la Seconda guerra mondiale gli abitanti del luogo riuscirono a salvare più di 300 profughi ebrei dalla deportazione nei lager nazisti, un gesto di coraggio civile che continua a parlare alle generazioni presenti.

A oggi sono già nove gli eventi confermati, ma il cartellone definitivo sarà ufficializzato entro il 31 dicembre 2025. Il 2026 del Teatro Angrogna si annuncia dunque come un anno dedicato alla memoria resistente, alla tradizione valdese e alla forza narrativa delle donne che ne hanno custodito e tramandato lo spirito.

red/ed.mo.