iele Piccini – VN
Per qualche secondo la chiesa sembra una come tante. Fedeli che pregano, bambini tra le braccia dei genitori. Poi il suono minaccioso di un missile da mortaio che si avvicina, con il suo drammatico crescendo. Infine un’esplosione scuote le pareti della chiesetta, che non è una come tante, ma la parrocchia cattolica della Sacra Famiglia a Gaza, finita più volte nei telegiornali, perché spesso sfiorata dai missili, e una volta, lo scorso 17 luglio, addirittura colpita. Inizia così il nuovo video con le intenzioni di preghiera di Papa Leone XIV, dedicato ai “cristiani in contesti di conflitto”, specialmente in Medio Oriente. Viene diffuso oggi, 26 novembre, dalla Rete Mondiale di Preghiera del Papa con la collaborazione di Vatican Media, alla vigilia dal primo viaggio apostolico di Leone XIV in Turchia e Libano. Il Pontefice invita a pregare...
...perché i cristiani che vivono in contesti di guerra o di conflitto, specialmente in Medio Oriente, possano essere semi di pace, di riconciliazione e di speranza.
La preghiera, infatti, non è un’implorazione a Dio affinché ponga termine ai conflitti, ma una richiesta molto più difficile e adulta “al Dio della pace” affinché, “anche circondati dal dolore”, i cristiani possano non smettere mai di sentire la gentile bontà della tua presenza e le preghiere dei loro fratelli e sorelle nella fede.
Il parroco della Sacra Famiglia a Gaza, padre Gabriel Romanelli, celebra la Messa.
Leone XIV, nella sua preghiera, non vuole cristiani “chiusi in difesa”. Tutt’altro. Chiede che “in mezzo a guerre e violenza” diventino
semi della riconciliazione, costruttori di speranza nei gesti piccoli e grandi, capaci di perdonare e di andare avanti, di superare le divisioni e di cercare la giustizia con misericordia.
A Gesù, che chiamava “beati” quelli che lavorano per la pace, il Papa chiede di renderci “strumenti di pace anche dove l’armonia sembra impossibile”. Invocando lo Spirito Santo, Leone XIV, chiede di sostenere “la fede di coloro che soffrono” e di rafforzare la loro speranza, ma soprattutto di “non lasciarci cadere nell’indifferenza” e di renderci “costruttori di unità” come Gesù.
“La condizione dei cristiani nei contesti di conflitto è una preoccupazione costante nel cuore del successore di Pietro”, sottolinea padre Cristóbal Fones, direttore internazionale della Rete Mondiale di Preghiera del Papa. “Nel corso degli anni, Papa Francesco aveva affidato più volte alla preghiera della Chiesa universale le sofferenze e la testimonianza dei cristiani che vivono in contesti difficili”. Papa Bergoglio portava nel cuore le loro sofferenze e aveva chiesto diverse volte di pregare per i cristiani perseguitati nel marzo 2017; per il dialogo e la riconciliazione in Medio Oriente nel novembre 2019; per le comunità religiose discriminate e perseguitate nel gennaio 2022 e per i nuovi martiri, testimoni di Cristo, nel marzo 2024. Con questo video, per padre Fones, Papa Leone XIV raccoglie questa eredità e la prosegue. In coincidenza con il suo primo viaggio apostolico in Turchia e in Libano, il suo invito alla preghiera è un gesto di vicinanza verso i cristiani di Palestina, Libano, Siria, Iraq e di tanti altri Paesi che la Chiesa universale non dimentica, ma include nelle proprie preghiere.
Nell’ambito del Giubileo, il video del Papa acquista una rilevanza particolare, perché fa conoscere le intenzioni di preghiera che il Pontefice porta nel cuore: pregare per le stesse intenzioni del Vescovo di Roma è condizione per ottenere la grazia dell’indulgenza giubilare.