FEDE E RELIGIONI - 20 novembre 2025, 08:00

Il Papa: serve conversione ecologica. L'uomo sia custode del Creato, non devastatore

All’udienza generale, Leone XIV ha spiegato che la speranza cristiana “risponde alle sfide cui oggi l’intera umanità è esposta, sostando nel giardino in cui il Crocifisso è stato deposto come un seme, per risorgere e portare frutto”. Il Papa ha ricordato l’invito di Papa Francesco nella Laudato si' a mantenere uno “sguardo contemplativo” di fronte al creato ed esortato a una continua conversione che "ci impegna pubblicamente e attiva solidarietà", così da proteggere Creato e creature dalle "brame dei lupi".

Tiziana Campisi – VN

C’è un legame tra “spiritualità pasquale ed ecologia integrale”, ha osservato il Pontefice. Lo si comprende meditando il Vangelo di Giovanni, che descrive Maria Maddalena in lacrime davanti alla tomba vuota di Gesù nella mattina di Pasqua. In quel giardino, la donna non riconosce il Risorto e pensa sia il custode del luogo. Gesù le chiede: “Perché piangi? Chi cerchi?”. Parole che Cristo rivolge talvolta anche a noi, osserva Leone XIV, e che inducono a riflettere sul “rapporto fra la Risurrezione di Cristo e le sfide del mondo attuale, ossia le nostre sfide”.

Si parla di una conversione ecologica che i cristiani non possono separare dall’inversione di rotta che seguire Gesù richiede loro. Ne è segno il voltarsi di Maria, in quel mattino di Pasqua: solo di conversione in conversione si passa da questa valle di lacrime alla Gerusalemme nuova. Tale passaggio, che inizia nel cuore ed è spirituale, modifica la storia, ci impegna pubblicamente e attiva solidarietà che fin d’ora protegge persone e creature dalle brame dei lupi, nel nome e in forza dell’Agnello Pastore.

A fine udienza generale, il Papa ha annunciato la seconda edizione dell’evento internazionale dedicato ai più piccoli. La prima si era celebrata a Roma nel maggio 2024.

Nella sua catechesi – pronunciata dopo un lungo giro in papamobile tra circa 40 mila fedeli, con benedizione a bambini e neonati – Leone XIV ha spiegato che “le sfide, infatti, non si possono affrontare da soli e le lacrime sono un dono di vita quando purificano i nostri occhi e liberano il nostro sguardo”.

Ha poi sottolineato la “drammatica lotta fra tenebre e luce” scaturita dopo il “tradimento” di Giuda e l’“arresto” di Gesù. “L’abbandono, la condanna, l’umiliazione e l’uccisione” del Figlio di Dio si conclude “nella pace del sabato e nella bellezza di un giardino”, un’immagine che riconduce alla Genesi, al giardino in cui Dio crea l’uomo e che Gesù coltiva e custodisce. Il Pontefice ha ricordato le ultime parole di Cristo “sulla croce – ‘È compiuto’ – invitando ciascuno a ritrovare il proprio compito”.

Tutto questo ci fa comprendere che la Maddalena, alla quale Gesù Risorto si rivolge confidenzialmente, “doveva riascoltare il proprio nome e comprendere il proprio compito dall’Uomo nuovo”.

Papa Francesco, con l’enciclica Laudato si’, ha indicato l’estrema necessità di uno sguardo contemplativo: se l’essere umano non è custode del giardino, diventa devastatore. La speranza cristiana, dunque, risponde alle sfide cui oggi l’intera umanità è esposta, sostando nel giardino in cui il Crocifisso è stato deposto come un seme, per risorgere e portare frutto.

“La morte e la risurrezione di Gesù ci portano a ritrovare il ‘Paradiso’”, ha chiarito Leone XIV, “sono fondamento di una spiritualità dell’ecologia integrale”, perché al di fuori di questa “le parole della fede restano senza presa sulla realtà e le parole delle scienze rimangono fuori dal cuore”.

Leone XIV ha richiamato la Laudato si’, dove Francesco sottolinea che “la cultura ecologica non si può ridurre a una serie di risposte urgenti e parziali ai problemi” relativi “al degrado ambientale, all’esaurimento delle riserve naturali e all’inquinamento”, ma deve diventare “uno sguardo diverso, un pensiero, una politica, un programma educativo, uno stile di vita e una spiritualità che diano forma a una resistenza”.

La continua conversione personale spinge i cristiani a “incontrare milioni di giovani e altri uomini e donne di buona volontà che hanno ascoltato il grido dei poveri e della terra, lasciandosene toccare il cuore”, ha aggiunto il Papa, evidenziando che molti “desiderano, attraverso un più diretto rapporto col creato, una nuova armonia”, dopo “tante lacerazioni”.

Da qui un’invocazione allo Spirito:
"Lo Spirito ci dia la capacità di ascoltare la voce di chi non ha voce. Vedremo, allora, ciò che ancora gli occhi non vedono: quel giardino, o Paradiso, cui andiamo incontro soltanto accogliendo e portando a compimento ciascuno il proprio compito."

Al termine dell’udienza, Leone XIV ha ricordato la memoria liturgica della Presentazione della Beata Vergine Maria, la Giornata “Pro Orantibus” e la Giornata Mondiale della Pesca, affidando i pescatori e le loro famiglie a Maria, Stella del Mare.

Infine, ha rivolto un pensiero ai bambini, annunciando che li incontrerà nella Giornata a loro dedicata, in programma dal 25 al 27 settembre 2026.