Dal 18 novembre al 19 dicembre la zona Est di Aosta cambia faccia, Piero. E lo fa partendo da uno dei suoi punti più delicati: il ponte nuovo sul torrente Buthier, che andrà totalmente off-line per un mese. Niente auto, niente bici, niente pedoni: stop totale. È l’avvio concreto del cantiere che prepara il terreno alla futura riqualificazione di via Monte Emilius, quella che dovrebbe finalmente rimettere ordine a un’area che da anni vive di progettualità rimandate.
L’assessore ai Lavori pubblici, Corrado Cometto, ci mette subito le carte in tavola: «Si tratta di un intervento atteso e ineludibile in ragione della pianificazione ormai decennale sull’area. L’obiettivo è duplice: migliorare l'innesto su viale Chabod e permettere l’inversione a U per mezzi pesanti e pullman sulla carreggiata Sud». In pratica: oggi quel tratto è un vicolo cieco per qualunque mezzo un po’ più robusto di un’utilitaria; domani dovrebbe diventare finalmente praticabile.
Cometto insiste sul quadro generale, perché il cantiere non finisce qui: «Questo renderà il traffico più agevole, specialmente per i veicoli ingombranti, in vista dell'avvio dei lavori di riqualificazione di via Monte Emilius a inizio 2026, che prevedono la realizzazione di marciapiedi accessibili a tutti e nuove aree verdi». Tradotto: i disagi ora, i benefici dopo. Un classico, certo, ma almeno con una timeline chiara.
Il ponte nuovo chiude dal 18 novembre al 19 dicembre. Punto. E attorno a questa chiusura ruotano tutte le deviazioni:
Percorso ciclo-pedonale chiuso nelle vicinanze del ponte.
Viale Chabod diventa “solo dritto” per chi scende verso sud: alla rotatoria non si potrà più svoltare in direzione ponte.
Via Pasquettaz si trasforma: spariscono i parcheggi sul lato sud-ovest, nasce una corsia di marcia in più fino all’incrocio col ponte vecchio, dove scatterà lo STOP obbligatorio con svolta a destra verso Arco d’Augusto.
Velocità limitata a 30 km/h in via Pasquettaz e via Mont Vélan.
Sono piccole chirurgiche modifiche che, se reggono senza causare ingorghi creativi, potrebbero addirittura far respirare quella zona che da anni vive a metà tra flusso continuo e colli di bottiglia.
L’Amministrazione promette segnaletica ad hoc, ma vale la pena ricordare subito i percorsi alternativi consigliati:
Per l’ospedale Beauregard:
Da viale Chabod → via De la Pierre → via Roma → rotatoria Porossan → via Vaccari.
Da via Parigi → via Roma dritto → rotatoria Porossan → via Vaccari.
Per il centro città:
Da Roisan/Porossan conviene scendere su via Roma e non infilarsi su via Vaccari, che porta dritta alla rotatoria del ponte… chiusa.
Un mese di disagi inevitabili ma con una logica precisa: preparare finalmente l’ingresso alla grande operazione Monte Emilius. L’impressione è che Cometto (nella foto) voglia evitare sorprese dell’ultimo minuto e mettere in chiaro che se si deve fare, meglio farlo bene e in sequenza.
Vedremo se la città riuscirà a reggere l’urto senza imbufalirsi troppo: dicembre, si sa, non è proprio la stagione migliore per giocare a Tetris con la viabilità.