Pochi cittadini conoscono davvero cos’è e cosa fa il BIM, il Bacino Imbrifero Montano della Dora Baltea. Eppure, questo consorzio che riunisce tutti i 74 Comuni valdostani gestisce una parte fondamentale delle risorse idriche e dei sovracanoni idroelettrici, garantendo la tutela dell’acqua e sostenendo progetti di sviluppo. Ne abbiamo parlato con il nuovo presidente Vittorio Stefano Anglesio, che spiega visione, obiettivi e priorità dell’ente.
Presidente Anglesio, in poche parole: cos’è il Consorzio BIM e quali Comuni ne fanno parte?
“Innanzitutto è bene ricordare che con la Legge Regionale 7/2022 il BIM è anche Ente di Governo d’Ambito e spetta quindi a lui il compito di programmare, affidare e controllare la gestione del servizio idrico della nostra Regione, nonché la tutela della risorsa idrica nel suo complesso. Proprio per questi motivi tutti i 74 comuni della Valle ne fanno parte con pari diritti e dignità.”
Da dove arrivano i canoni idrici che alimentano il bilancio del BIM e a quanto ammontano oggi?
“I sovracanoni idroelettrici, così come sancito dalla Legge 959/1953, vengono versati dai concessionari di derivazioni idriche per la produzione di energia. Ad oggi questi valgono per circa 17 milioni al netto della quota spettante al BIM Dora Baltea Canavesana.”
Come vengono distribuite queste risorse e con quali criteri si decide come impiegarle?
“Tali risorse costituiscono un fondo comune dal quale, una volta decurtate le somme necessarie al funzionamento ed alle attività del BIM, vengono redistribuite ai Comuni secondo criteri di ripartizione fissati dall’Assemblea con propria deliberazione. Le restanti somme a disposizione vengono impegnate per far fronte a situazioni definite di carenza idrica, emergenza e criticità alle quali si risponde in base a logiche tecniche di priorità.”
Può farci un esempio concreto di progetto o intervento finanziato di recente grazie ai fondi BIM?
“Il BIM sostiene numerosi interventi nell’ambito del Servizio Idrico Integrato, non solo per risolvere situazioni di criticità, ma anche per rafforzare la resilienza idrica dei territori. Tra questi, un esempio significativo è il progetto intercomunale di potenziamento della rete idrica di Champdepraz, finalizzato al collegamento con l’acquedotto comunale di Arnad, con attraversamento del Comune di Issogne finanziato tramite il mutuo di Cassa Depositi e Prestiti per un importo complessivo di circa 4 milioni di euro.”
In un contesto di transizione energetica, che ruolo può giocare il BIM nel favorire l’autonomia energetica dei territori valdostani?
“La transizione energetica si inserisce in un contesto ancora più ampio e complesso che è quello dei cambiamenti climatici. Il BIM ha nello sviluppo socio-economico dei valdostani la sua principale mission, non può quindi essere relegato al solo ruolo comprimario di esattore dei sovracanoni. La risorsa idrica nel suo complesso, a cominciare dal suo utilizzo potabile, è al centro delle nostre prerogative e delle sfide del futuro. Preservare le nostre acque, diminuirne lo spreco, migliorarne la gestione così da poter garantire anche negli anni a venire un suo consapevole sfruttamento.”
Che tipo di collaborazione esiste con la CVA, la Regione e le Unités des Communes?
“Il BIM è un ente locale e come tale deve essere in grado di collaborare ed interagire con tutte le realtà istituzionali, e non, presenti sul territorio regionale. È evidente come i Comuni rappresentino i principali interlocutori e fautori della stretta collaborazione che da sempre contraddistingue il Consorzio.”
Molti cittadini conoscono poco il BIM: come intendete migliorare la comunicazione e la trasparenza dell’ente?
“Questo è vero: il BIM è ancora una sorta di oggetto misterioso nonostante i suoi settant’anni di storia, ma sono fiducioso che l’impostazione che abbiamo avviato nel corso dell’ultima legislatura potrà colmare anche questo gap. Iniziative promozionali, campagne di sensibilizzazione ed eventi creati ad hoc faranno conoscere ai valdostani questo importante Ente.”
Dal suo punto di vista, il BIM deve restare solo un ‘ente di redistribuzione’ o può diventare un motore di sviluppo sostenibile per la montagna valdostana?
“Come dicevo poc’anzi, la risorsa idrica avrà un’importanza planetaria sempre crescente nei prossimi decenni e pensare al BIM come un semplice distributore di risorse sarebbe non solo riduttivo, ma anche profondamente sbagliato. Basti pensare al Piano d’Ambito del Servizio Idrico Integrato della Valle di recente approvazione (2022), nel quale sono previsti investimenti per oltre 400 milioni di euro al fine di manutenere, migliorare ed efficientare il nostro Sistema Idrico e tutte le infrastrutture correlate.”
Quali sono le priorità del suo mandato come nuovo presidente?
“Con l’istituzione dell’Ente di Governo d’Ambito e la creazione della società di gestione SEV, è stato tracciato un solco ben preciso nel quale operare e per poterlo fare nel migliore dei modi serviranno molte risorse. Il loro reperimento, per evitare che ogni investimento vada a gravare sulla tariffa in capo ai cittadini valdostani, sarà sicuramente la più importante delle mie priorità.”
E infine: se dovesse spiegare in una frase perché il BIM è importante per ogni valdostano, cosa direbbe?
“Se è vero che l’acqua è la più vitale delle risorse della terra, si figuri quanto può essere importante chi ha il compito di gestirla e preservarla per il bene comune di tutti.”