Nove mesi di attività, oltre 1.100 passaggi assistenziali gestiti e più di 1.000 pazienti presi in carico, in gran parte anziani, fragili o non autosufficienti. Sono i numeri che raccontano il successo della Centrale Operativa Territoriale (COT) dell’Azienda USL Valle d’Aosta, attiva da metà 2024 e oggi riconosciuta come uno dei modelli più avanzati in Italia per la gestione integrata dei percorsi di cura tra casa, ospedale e strutture territoriali.
La COT è una delle innovazioni introdotte dal Decreto Ministeriale 77/2022, che ha ridisegnato la sanità territoriale italiana, con l’obiettivo di garantire continuità assistenziale, ridurre i ricoveri evitabili e migliorare la qualità della vita dei pazienti fragili. Finanziata con fondi del PNRR, la Centrale valdostana – situata in via Guido Rey 1, ad Aosta – rappresenta oggi un punto di riferimento operativo e tecnologico per tutto il sistema sanitario regionale.
«La COT è uno degli strumenti più concreti della riforma della sanità territoriale», sottolinea il direttore generale dell’Azienda USL, Massimo Uberti. «La nostra Regione è stata tra le prime ad attivarla, e i risultati dimostrano che il modello funziona: garantisce risposte rapide e coordinate, soprattutto in un territorio montano dove la gestione dei servizi sanitari e dell’unico Pronto Soccorso è una sfida quotidiana».
Da gennaio a settembre 2025, la COT ha gestito 1.191 passaggi assistenziali per 1.029 pazienti con età media di 76 anni.
In particolare:
649 pazienti sono stati indirizzati verso le cure domiciliari, di cui 391 con assistenza infermieristica e 268 avviati a percorsi di riabilitazione post-ricovero;
519 pazienti sono stati accolti in strutture territoriali (RSA o residenze sanitarie);
23 pazienti sono stati trasferiti in strutture sanitarie fuori regione.
Un dato significativo riguarda i 54 pazienti presi in carico direttamente dal domicilio, evitando il ricorso al Pronto Soccorso, e i 33 gestiti in Pronto Soccorso grazie all’intervento dell’infermiera della COT, che ha potuto indirizzarli verso percorsi territoriali adeguati, riducendo la pressione sui reparti ospedalieri.
«Questi numeri mostrano come la COT sia diventata un nodo strategico della rete territoriale», spiega la coordinatrice infermieristica Roberta Oriani. «Garantiamo interventi tempestivi e appropriati, costruendo percorsi di cura personalizzati e condivisi tra ospedale, territorio e domicilio».
La COT si rivolge in particolare a pazienti cronici, disabili o non autosufficienti, e opera attraverso una piattaforma digitale che consente di condividere in tempo reale le informazioni cliniche tra i professionisti sanitari coinvolti: medici di base, specialisti, infermieri ospedalieri e territoriali.
L’attività ha registrato un picco nei mesi estivi, dovuto all’aumento dei casi legati alle ondate di calore tra gli anziani. Nonostante le criticità stagionali, la COT ha assicurato continuità, tempestività e prossimità delle cure.
Tra le iniziative aggiuntive, la Centrale coordina anche il servizio di prelievi per pazienti oncologici fragili, in collaborazione con il Day Hospital oncologico, organizzando l’esecuzione degli esami direttamente a domicilio o in strutture vicine, riducendo così gli accessi in ospedale.
«La sfida principale resta rafforzare la rete e la comunicazione tra i diversi attori del sistema sanitario», conclude la dirigente del Servizio delle Professioni sanitarie, Laura Plati. «Stiamo investendo in telemedicina, formazione e integrazione dei servizi, per costruire un sistema sempre più vicino alle persone, inclusivo e capace di rispondere ai bisogni reali della popolazione».
Con i risultati dei primi nove mesi del 2025, la Centrale Operativa Territoriale della Valle d’Aosta si conferma dunque una realtà d’eccellenza nazionale, in grado di coniugare innovazione organizzativa, assistenza personalizzata e sostenibilità del sistema sanitario.