Una semplice multa da 43 euro si è trasformata in un piccolo caso di principio. È successo, come riporta l'Ansa, in viale Conseil des Commis, nel cuore di Aosta, dove un automobilista si era visto recapitare un verbale per sosta non pagata sulle strisce blu. A impugnare la sanzione è stato Mario Pitrolino, presidente dell’associazione “La Nave dei disperati”, che ha deciso di contestare non tanto la multa in sé, quanto la logica che la sostiene: l’assenza, nelle vicinanze, di parcheggi gratuiti.
Una battaglia civile, potremmo dire, combattuta a colpi di codici e ordinanze. E alla fine a dargli ragione è stato il giudice di pace di Aosta, Ettore Beretta, con una sentenza datata 20 ottobre scorso che rischia di fare scuola. Il magistrato, richiamandosi alla sesta sezione civile della Corte di Cassazione (ordinanza n. 18575 del 2014), ha infatti stabilito che spetta all’autorità amministrativa – in questo caso il Comune di Aosta – dimostrare di aver deliberato l’esclusione dell’obbligo di prevedere spazi di sosta libera accanto alle aree a pagamento.
In altre parole: se il Comune non dimostra di aver deciso e motivato in modo formale l’assenza di parcheggi gratuiti, la multa non regge. “Era onere della parte resistente produrre in giudizio la delibera”, scrive il giudice Beretta, spiegando che la mancata produzione di tale atto equivale a una mancanza sostanziale nella legittimità della sanzione.
Il Codice della strada consente infatti di non prevedere zone di sosta gratuite solo in casi particolari: aree pedonali, zone a traffico limitato, quartieri storici o di pregio ambientale, o in aree di “particolare rilevanza urbanistica” appositamente individuate e delimitate dalla giunta comunale. Ma nulla di tutto questo, pare, è stato dimostrato nel caso di viale Conseil des Commis.
La vicenda, che potrebbe sembrare un episodio minore, in realtà apre uno squarcio sul tema – sempre caldo – della gestione della mobilità nel centro di Aosta. In città le strisce blu sono ormai la regola, non l’eccezione, e trovare un parcheggio libero è diventato un piccolo lusso urbano.
“Ci auguriamo che l’amministrazione comunale provveda al più presto a predisporre delle zone a parcheggio gratuito nelle aree centrali della città, dove attualmente ci sono solo aree a pagamento”, ha dichiarato Pitrolino dopo la sentenza.
Una richiesta che suona come una provocazione, ma anche come un richiamo a una politica più equa per chi vive e lavora in città. Perché, in fondo, dietro una multa di 43 euro, si nasconde una domanda ben più ampia: quanto costa davvero parcheggiare in una città che vuole dirsi accogliente?
Il “blu” non è sempre un bel colore
Caro sindaco Raffaele Rocco, la sentenza del giudice Beretta è un promemoria elegante ma pungente: il codice della strada non è un bancomat. Forse, invece di immaginare nuove aree a pagamento, converrebbe restituire un po’ di ossigeno a chi entra in centro solo per un caffè o una commissione. A meno che, naturalmente, la Giunta non stia valutando di trasformare il parcheggio gratuito in una nuova attrazione turistica: “miracolo urbano, visibile solo un’ora all’anno”.