CRONACA - 29 ottobre 2025, 13:24

Aosta al bar, Ancona al ristorante e Venezia al fast food: il Belpaese cashless si ordina al bancone

Nel 2025 quasi un pagamento digitale su due in Italia avviene nel mondo della ristorazione. Aosta primeggia nei bar, Ancona guida la classifica dei ristoranti e Venezia svetta nei fast food. Cresce il cashless del +27,5%, cala lo scontrino medio a 31,8 euro. Ma dietro le cifre c’è un’Italia che cambia abitudini, anche tra un cappuccino e una birra alla spina.

C’è un’Italia che continua a pagare il caffè con le monetine, e un’altra che ormai lo “striscia” con la carta. In mezzo, c’è Aosta — piccola, compatta e organizzata — dove la rivoluzione cashless ha trovato casa dietro il bancone dei bar di Piazza Chanoux, corso Battaglione o lungo via Sant’Anselmo. Secondo l’Osservatorio Consumi Cashless di SumUp, nel 2025 il 34,2% delle transazioni digitali nel capoluogo valdostano avviene al bar. Qui il POS è diventato più indispensabile del cucchiaino nel cappuccino, e ormai il cliente medio non batte ciglio davanti al display che lampeggia: un tocco e via, con il caffè già sul tavolo.

Il valdostano, si sa, ama la praticità. Dopo aver parcheggiato in via Festaz o nel parcheggio di Sant’Orso, l’abitudine è entrare in un bar per il caffè del mattino o un brioche alla crema, strisciando la carta senza nemmeno dover contare le monetine che tintinnano in tasca. E mentre i turisti si confondono tra bancomat francesi, svizzeri e carte contactless, gli esercenti locali hanno capito che la modernità si serve calda — come un caffè all’italiana, ma con POS incorporato.

Negli ultimi mesi si è notato un vero boom nei bar storici di Aosta, da quelli di Piazza Chanoux a quelli dietro Porta Pretoria, dove il pagamento digitale ha superato il contante, soprattutto tra chi si ferma per il caffè veloce prima dell’ufficio o del mercato di Porta Praetoria. Anche nei bar di quartiere, come quelli di Via Clavalité o Saint-Martin-de-Corléans, ormai il beep del POS è più familiare del suono della moka.

Nel frattempo, in Italia quasi un pagamento su due (47%) avviene nella ristorazione: bar, ristoranti, fast food, delivery e food truck sono il terreno di conquista del digitale. È lì che si gioca la vera partita del “senza contanti”, anche perché il cliente medio preferisce pagare in silenzio col pollice invece di aspettare il cameriere col resto.

Le abitudini cambiano, e cambiano anche le mappe. Ancona domina la classifica dei pagamenti digitali in ristoranti e caffè (31,8%), Venezia vince tra i fast food (14,9%), Trieste guida i taxi (13%) e Trento fa scuola con i biglietti di cinema e concerti (10%). Poi ci sono le curiosità: a Potenza, un pagamento su dieci va ai parrucchieri.

Nel complesso, nei primi nove mesi del 2025 i pagamenti digitali sono aumentati del +27,5%, mentre lo scontrino medio cashless è sceso a 31,8 euro, segno che ormai si paga con la carta anche il panino al volo. La tendenza è chiara: più transazioni, importi più piccoli, meno contanti.

E mentre SumUp si gode la crescita — forte dei suoi quattro milioni di esercenti nel mondo e del suo nuovo “Terminal all-in-one” che fa da POS, cassa e stampante — la sensazione è che l’Italia, tra un cornetto e un aperitivo, abbia finalmente superato la paura del pagamento digitale.

Ad Aosta, la scena è semplice ma simbolica: il barista di Piazza Chanoux porge il bicchiere, il cliente avvicina la carta, il POS suona. Nessun resto, nessuna scusa, nessuna fila. Solo un “bip” discreto che sa di futuro — e di caffè fatto come si deve. Nei bar di montagna, che guardano la valle e le cime del Gran Paradiso, ormai si fa più beep che brulé: il contante è quasi una leggenda, mentre i valdostani, tra un sorso di caffè e un gesto sul POS, sembrano quasi divertirsi a gareggiare a chi paga più veloce, senza perdere un minuto di vista sulle montagne.

je.fe.