CRONACA - 28 ottobre 2025, 17:00

Una casa per rinascere: il modello di Campagna da seguire anche in Valle d’Aosta

In Campania nasce la prima “Casa dell’Autonomia” per donne vittime di violenza. Un progetto che unisce protezione, lavoro e dignità: un modello di solidarietà da portare anche tra le montagne valdostane

Un luogo dove le donne vittime di violenza non trovano soltanto rifugio, ma anche la possibilità di ripartire davvero. È questo il cuore della “Casa dell’Autonomia”, inaugurata a Campagna (Salerno) nell’ambito del progetto Rinascere nella Libertà, finanziato da ActionAid International Italia E.T.S. e Fondazione Realizza il Cambiamento.
La struttura, promossa dai Comuni di Campagna e Contursi Terme insieme all’associazione La Crisalide in Rete, rappresenta un’esperienza pionieristica in Italia: accoglienza, formazione, lavoro e indipendenza economica fuse in un unico percorso di emancipazione.

Al centro dell’iniziativa, presentata nella Sala Gelsomino D’Ambrosio, il principio che ogni donna abbia diritto non solo alla sicurezza, ma anche a una vita autonoma e dignitosa, capace di restituire senso e speranza dopo l’esperienza della violenza.

“La Casa dell’Autonomia è un luogo di rinascita, un simbolo di libertà e di speranza – ha dichiarato Roberta Bolettieri, presidente dell’associazione La Crisalide in Rete –. Restituire alle donne la possibilità di scegliere, di lavorare e di costruire il proprio futuro è il primo passo verso una società più giusta, inclusiva e solidale.”

Accanto alla casa è nato anche il primo Made Sociale della Sartoria per l’Autonomia della Donna, laboratorio in cui le beneficiarie imparano un mestiere, recuperando l’artigianalità tradizionale come chiave d’inclusione e rinascita. La sartoria produce capi e accessori “solidali”, con l’obiettivo di creare una piccola startup sociale che unisca valore economico e valore umano.

La forza di questo progetto non sta solo nel gesto solidale, ma nel metodo: accogliere, formare, accompagnare e rendere autonome.
In Valle d’Aosta, dove già operano con competenza centri antiviolenza e associazioni di supporto, un’esperienza simile potrebbe diventare un laboratorio permanente di autonomia femminile, con il sostegno delle istituzioni regionali, del volontariato e delle imprese sociali.

Una “Casa dell’Autonomia valdostana” potrebbe valorizzare il tessuto locale — dalle cooperative alle scuole di formazione, fino ai mestieri artigianali di montagna — offrendo un futuro reale alle donne che vogliono ricominciare, insieme ai loro figli, in un contesto sicuro e generativo.

Perché la libertà non si misura solo nel coraggio di uscire dalla violenza, ma nella possibilità di restare libere ogni giorno, costruendo il proprio cammino.

pi.mi.