Aosta Capitale - 28 ottobre 2025, 15:34

La nuova corte di Rocco: tra santi, assessori e miracoli amministrativi

A Raffaele Rocco il trono di Aosta, a Valeria Fadda lo scettro della legalità, a Corrado Cometto la pala e il badile. Marco Gheller raccoglie le anime in difficoltà, Cecilia Lazzarotto promette cultura e turisti, Simonetta Salerno cerca di rendere “attrattiva” una città che scappa da sé stessa, Alina Sapinet educa e fa ginnastica, mentre Luca Tonino prova a convincere Aosta che “transizione ecologica” non significa spegnere i lampioni per risparmiare

La Giunta di Aosta 28 ottobre 2025

Nella mattinata del 28 ottobre 2025, il sindaco Raffaele Rocco ha firmato, penna alla mano e sorriso alla stampa, il decreto di nomina della nuova Giunta comunale. Una scena sobria, quasi liturgica, con il Sindaco nel ruolo del sommo sacerdote dell’amministrazione civica e i suoi nuovi assessori nei panni degli apostoli del bilancio, della viabilità e della trasparenza.

La nuova squadra comunale sembra uscita da una fiction a metà tra Don Matteo e Camera Café:

Valeria Fadda, vicesindaca e custode della legalità, riceve un pacchetto di deleghe degno di una supereroina civica: trasparenza, parità, diritti civili, partecipazione e pure la comunicazione istituzionale. Un mix che, se gestito davvero, potrebbe valere il Nobel per la pazienza.

Corrado Cometto invece avrà il piacere di affrontare la mobilità cittadina, ossia la missione impossibile di Aosta: far muovere le auto senza che si trasformino in monumenti. A lui anche il verde pubblico e i cimiteri — perfetta sintesi tra vita e morte amministrativa.

Marco Gheller, con le politiche sociali, avrà l’onere (e forse l’onore) di occuparsi di chi non ha voce, di chi aspetta una casa, di chi si siede nelle biblioteche per scaldarsi in inverno. Un ruolo serio, profondo, in una città che troppo spesso gira la testa.

Cecilia Lazzarotto si occuperà di Cultura e Turismo. Un doppio binario difficile da tenere: da un lato la voglia di eventi, dall’altro la realtà dei turisti che arrivano, vedono le Alpi e scappano prima che chiuda il parcheggio a pagamento.

Simonetta Salerno eredita il commercio e l’artigianato: dovrà convincere i valdostani che fare impresa ad Aosta non è un atto di eroismo, ma un diritto. Missione titanica, ma almeno suona bene nei comunicati.

Alina Sapinet, con Istruzione e Sport, ha due pilastri fondamentali: far studiare i ragazzi e farli muovere. In una città dove i marciapiedi finiscono nel nulla, anche solo farli camminare è già sport estremo.

E infine Luca Tonino, il tecnico dei sogni ecologici, il cavaliere della Smart City. Urbanistica, innovazione, ambiente: la triade perfetta per un assessore che dovrà spiegare agli aostani che “smart” non è solo il telefono.

Il sindaco Rocco, come un direttore d’orchestra con la bacchetta ben ferma, tiene per sé il controllo delle partiture più delicate: bilancio, personale, polizia locale, finanze e perfino la visione strategica “Aosta 2040” — titolo che suona più come un film di fantascienza che come un piano amministrativo.

A leggere la lista delle deleghe, sembra di sfogliare il menù di un ristorante dove tutti i piatti promettono ma pochi saziano. Ma l’importante, oggi, è crederci: Aosta ha di nuovo la sua Giunta, la città un nuovo copione da recitare, e noi spettatori possiamo solo sperare che questa volta lo spettacolo duri più di una stagione.

Dopo la firma, i nuovi assessori hanno accettato l’incarico con la solennità di chi sa che da domani cominceranno le riunioni infinite, le polemiche sui social e le corse contro il tempo. Ma, almeno per oggi, sono tutti sorridenti. È il giorno delle foto ufficiali — e nei selfie, si sa, l’autonomia sorride sempre.

pi.mi.