È molto più di una gara tra bovine: la Finale regionale delle Batailles de Reines rappresenta, da quasi settant’anni, un rito identitario e collettivo che racchiude l’anima rurale e culturale della Valle d’Aosta. Anche quest’anno, domenica 26 ottobre, l’Arena Croix-Noire di Aosta ha accolto migliaia di spettatori, arrivati non solo da ogni angolo della regione ma anche da fuori Valle e dalla vicina Svizzera, per assistere alla 68ème Finale régionale.
Ben 139 bovine si sono affrontate in campo: 36 nella prima categoria, 50 nella seconda e 53 nella terza, in una sequenza di combattimenti che alterna forza e rispetto, tradizione e spirito sportivo.
L’atmosfera, come sempre, è stata quella delle grandi occasioni: applausi, incitamenti e un tifo genuino, figlio di una passione che si tramanda di generazione in generazione.
A riconfermarsi regina di prima categoria è stata Suisse, dell’allevamento Frassy-Letey di Arvier, che per il secondo anno consecutivo ha dominato le avversarie, imponendosi su Marmotta di Gimmy Dujany di Châtillon.
Tre nomi, tre storie di allevatori e di pascoli, ma un’unica grande passione condivisa: quella per la regina delle Batailles, simbolo vivente di una Valle che, pur tra i cambiamenti dei tempi, continua a riconoscersi nelle sue radici, nella fierezza dei suoi animali e nella comunità che li celebra.