ECONOMIA - 20 ottobre 2025, 10:15

Povertà assoluta, Italia: riguarda quasi 1,3 milioni di minori

Colpisce l’8,4% delle famiglie e 5 milioni 700 mila persone. Continua a colpire soprattutto i minori: sono in povertà assoluta il 13,8% dei bambini e degli adolescenti, quasi 1 milione e 300 mila in tutto.

In Italia ci sono oltre 2 milioni e 200 mila famiglie in povertà assoluta: l’8,4% delle famiglie residenti, pari a 5 milioni e 700 mila persone (9,8% dei residenti).
È un dato stabile rispetto al 2023, ma con picchi nelle famiglie numerose, tra i minori, nel Mezzogiorno e nelle famiglie con almeno una persona straniera.

Nel Mezzogiorno le famiglie in povertà assoluta sono il 10,5% (contro il 7,9% al Nord e il 6,5% al Centro).
L’Italia si conferma un Paese in cui la povertà morde i più giovani: sono 1 milione e 280 mila i minori in povertà assoluta, il 13,8% dei minori residenti in Italia, con il valore più alto degli ultimi dieci anni (dal 2014).

Ancora: sono il 15,6% le famiglie con lavoratore operaio, o assimilato, in povertà assoluta.
L’incidenza della povertà assoluta tra le famiglie con almeno uno straniero è pari al 30,4%; sale al 35,2% nelle famiglie composte esclusivamente da stranieri, mentre scende al 6,2% per le famiglie composte solo da italiani.

Sono dati Istat sulla diffusione della povertà in Italia relativi al 2024.

Quasi sei milioni di persone vivono in povertà assoluta.
L’incidenza delle famiglie in povertà assoluta (8,4% sul totale di quelle residenti) è stabile rispetto al 2023, ma più alta nel Mezzogiorno — dove coinvolge oltre 886 mila famiglie (10,5%) — seguita dal Nord-Ovest (595 mila famiglie, 8,1%) e dal Nord-Est (quasi 395 mila famiglie, 7,6%), mentre il Centro conferma i valori più bassi (349 mila famiglie, 6,5%).

D’altra parte, tra le famiglie in povertà assoluta, il 39,8% risiede nel Mezzogiorno (38,7% nel 2023) e il 44,5% al Nord (45% nel 2023); il restante 15,7% risiede nel Centro (16,2% nel 2023).
A livello individuale, la povertà assoluta aumenta nelle Isole, dove arriva al 13,4% della popolazione.

La povertà assoluta ha un’incidenza maggiore fra i più giovani: 13,8% tra i minori, pari a quasi 1 milione e 300 mila bambini e ragazzi, il valore più alto dal 2014.
Fra i soli minori, è più alta tra i bambini dai 7 ai 13 anni, dove raggiunge il 14,9%, in aumento rispetto al 2023; è elevata anche tra i bambini dai 4 ai 6 anni (14,8%).
Varia poi dal 12,1% del Centro al 16,4% del Mezzogiorno.

L’incidenza della povertà assoluta è all’11,7% fra i giovani di 18-34 anni (circa 1 milione 153 mila individui); per i 35-64enni si mantiene invariata al 9,5%, valore massimo dal 2014.
Fra gli over 65 si attesta invece al 6,4%.

Le famiglie in povertà assoluta con minori, spiega ancora l’Istat, sono quasi 734 mila (12,3%).
Fra queste, l’incidenza più elevata (23,9%) si osserva nelle famiglie di altra tipologia, dove convivono più nuclei familiari e/o sono presenti membri aggregati.

Fra le coppie, la diffusione della povertà assoluta aumenta al crescere del numero di figli minori: 7,3% per le coppie con un figlio, 10,6% per quelle con due figli e 20,7% se i figli minori sono almeno tre.
Si attesta su valori elevati anche tra le famiglie monogenitore con minori (14,4%).

Sulla condizione sociale ed economica delle famiglie incide anche il fattore cittadinanza.
Nelle famiglie composte solamente da italiani, l’incidenza della povertà assoluta si attesta all’8%; diventa invece cinque volte più elevata (40,5%) per quelle composte unicamente da stranieri, e si ferma al 33,6% nel caso di famiglie miste (italiani e stranieri).

È critica poi la situazione delle famiglie numerose.
La povertà assoluta colpisce il 21,2% delle famiglie con cinque e più componenti, l’11,2% di quelle con quattro e l’8,6% tra le famiglie di tre componenti.
Fra le coppie con tre o più figli, quasi una su cinque è in povertà assoluta (19,4%), e anche per le famiglie di altra tipologia — dove spesso coabitano più nuclei familiari e/o sono presenti membri aggregati — l’incidenza supera la media (15,7%).
In povertà assoluta è però anche più di una famiglia su dieci tra quelle monogenitore (11,8%).

Sono dati impressionanti.
Per l’Unione Nazionale Consumatori, “indegni di un Paese civile”, con “mai così tanti poveri assoluti in Italia dall’inizio delle serie storiche!”, sottolinea il presidente Massimiliano Dona.

“Una dimostrazione del fatto che nella prossima manovra bisognerebbe aiutare questi poveri che non ce la fanno ad arrivare a fine mese – dice Dona – invece di dare 440 euro in più a chi guadagna 50 mila euro, non solo per una questione di equità fiscale ma anche perché si sprecano risorse pubbliche, visto che quei soldi difficilmente serviranno a rilanciare i consumi, andando in gran parte in risparmio”.

Il Codacons sottolinea il confronto con il 2019, anno pre-pandemia: c’è un deciso peggioramento e in cinque anni le persone povere sono aumentate di oltre un milione.

“Se i dati sulla povertà appaiono stabili rispetto al 2023, il confronto col periodo pre-Covid è impietoso – spiega l’associazione –. Il numero di famiglie povere passa infatti da 1.674.000 del 2019 a 2.224.000 del 2024, con un’incidenza sul totale delle famiglie che sale dal 6,4% all’8,4%.
Il numero di individui poveri cresce nello stesso periodo da 4.593.000 (7,7% del totale) a 5.744.000 (9,8% del totale): oltre 1,1 milioni di cittadini poveri in più in cinque anni.
Nel Mezzogiorno, la quota di cittadini in povertà assoluta sale dal 10,1% del 2019 al 12,5% del 2024”.

bruno albertinelli